Vallone San Rocco, azienda scarica i fanghi di scarto nella vallata: sequestrata
Nov 23, 2021 - Martina Di Fraia
Il Vallone San Rocco continua a subire le conseguenze dell’inciviltà umana: i carabinieri hanno infatti scoperto un’attività edilizia che scaricava illegalmente i reflui nella vallata.
In seguito ad una segnalazione presentata negli uffici della Polizia Locale dal personale dell’Azienda del servizio idrico cittadino ABC, gli Agenti del Reparto di Tutela Ambientale hanno individuato, e interrotto, una copiosa immissione di reflui speciali nell’area del Vallone San Rocco, rientrante nell’area protetta del Parco delle colline dei Camaldoli.
La segnalazione dell’ABC scaturiva dal fatto che, nelle ultime settimane, l’impianto di sollevamento comunale, a servizio delle utenze della zona ospedaliera, entrava in allarme. All’interno delle vasche erano recapitati reflui non idonei, consistenti prevalentemente in fanghi cementizi che, dopo aver percorso un tratto del canale naturale destinato alla raccolta delle acque piovane, giungevano nell’impianto posto a valle mandandolo in tilt.
Gli Agenti della Municipale, guidati dal personale tecnico, hanno percorso a ritroso i cunicoli fino a giungere in un cantiere allestito da una ditta privata che stava eseguendo lavori di miglioramento proprio sulla rete fognaria. Anziché gestire il rifiuto liquido come previsto dalla legge, attraverso il recupero e lo smaltimento dei fanghi, l’azienda lo diluiva e lo immetteva direttamente nel canale di raccolta delle acque meteoriche.
Al momento dell’accesso, gli Agenti hanno sorpreso gli operai proprio nell’atto di versare i fanghi di scarto dell’attività edilizia all’interno nel canale. Al fine di interrompere il pericolo per le matrici ambientali e limitare i danni generati dall’illecita immissione dei reflui speciali nel Vallone San Rocco i carabinieri hanno sequestrato l’attività edile, il cantiere, le attrezzature e i materiali presenti.
Il responsabile dei lavori della ditta è stato a sua volta denunciato all’autorità giudiziaria per i reati ambientali connessi all’azione accertata ai sensi dell’articolo 256 e 137 del codice dell’ambiente.