“Giuseppe sarà sempre parte della nostra famiglia” ha esordito il Rettore Alberto Carotenuto, con la voce rotta dalle lacrime; poi, rivolgendosi al fratello, anch’egli iscritto a Scienze Motorie: “Roberto saremo sempre al tuo fianco, devi essere un brillante studente come lo era Giuseppe”.
“Al fianco del fratello e di tutta la famiglia – ha proseguito il Direttore del Dipartimento di Scienze Motorie Andrea Soricelli – ci siamo e ci saremo sempre“.
“Un figlio della nostra terra, il cui profumo di vita resterà sempre tra noi” ha sottolineato il Sindaco di Portici Vincenzo Cuomo.
“La grandezza di Giuseppe, – ha aggiunto Don Tonino Palmese – è proprio nella sua innocenza e nella sua normalità. La Campania – ha poi concluso – ha purtroppo un triste primato: quello delle vittime innocenti”.
In aula anche i compagni di corso di Giuseppe e le sue professoresse. La prof. Pasqualina Buono si è rivolta con grande vicinanza ai genitori del ragazzo: “E’ contro natura pensare di poter sopravvivere al proprio figlio, un ragazzo la cui vita ed i cui sogni sono stati brutalmente spezzati“.
“Ho conosciuto Giuseppe proprio in quest’aula, tra questi banchi – ha poi aggiunto la prof. Maria Luisa Iavarone – un ragazzo timido, scanzonato, insicuro, vittima assurda di una violenza incomprensibile, inaccettabile, indescrivibile”.
In una sala commossa nel ricordo del giovane scomparso, gli studenti ed i professori hanno proiettato un breve video per ricordare Giuseppe, poi il Rettore ha consegnato una targa ai genitori Imma e Alessandro, accompagnati dallo zio Nicola e dal fratello Roberto che, tra le lacrime, ha preso la parola per ringraziare.
Con un lungo applauso l’Università ha salutato Giuseppe.