Sembra quasi che sia giunta la fine di un doloroso capitolo per l’ex stabilimento Whirlpool di Napoli, pronto per iniziarne uno tutto nuovo e sotto nuove direttive. Si è tenuto ieri, infatti, l’incontro al Mise tra sindacati, Consorzio, Invitalia e vari ministeri. Durante tale incontro, finalmente, si è entrati nel dettaglio di un piano, il quale sembra avere anche un preciso cronoprogramma. Già da questa mattina, inizieranno i lavori di svuotamento delle linee di produzione. Lavori possibili anche grazie alla multinazionale americana che ha deciso di collaborare assieme al Consorzio per il passaggio del sito di via Argine.
Secondo il piano stabilito ieri, il Consorzio sarà composto da circa 59 aziende. Non si esclude la possibilità che tale numero possa crescere. Prevista, infatti, la costruzione di un hub del trasporto con lo scopo di ammodernare e sviluppare la base industriale della componentistica automotive in Campania. E secondo il piano messo a punto dal Governo, entro il 15 febbraio dovrebbero arrivare anche le manifestazioni di interesse per gli interventi più ambiziosi. E, secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, sarebbero tutti progetti da inserire proprio nell’hub per la mobilità sostenibile.
In programma anche un intervento di tipo pubblico-provato, che prevede la riassunzione dei 316 operai licenziati dalla multinazionale. L’intervento dovrebbe partire tra 6 mesi e sarà sostenuto da circa 200 milioni di investimenti, tutti soldi pubblico-privati forniti dal Consorzio Campania. Si tratta di una visione piuttosto ottimistica, che prevede addirittura 400 assunzioni complessive entro i prossimi 18 mesi.
“Come sindacato abbiamo chiesto maggiore concretezza e quindi un percorso ben definito per la rioccupazione dei lavoratori, tempi certi, mantenimento delle condizioni economiche e normative.”– affermano Fiom, Fim e Uilm in una nota congiunta – “Inoltre, vorremmo un unico datore di lavoro iniziale con il coinvolgimento di Invitalia nell’azionariato. Soprattutto reputiamo necessario garantire che le risorse pubbliche investite servano davvero a creare un’occupazione di qualità.”
Intanto, sono state individuate le prime aree di intervento, tra cui la riqualificazione delle infrastrutture produttive e quella del capitale umano. Per quanto riguarda gli interventi, individuati l’avvio di sistemi per automotive in materiali innovativi e la produzione di sedili per il settore Rail ed autobus.
Presente già una lista di aziende automotive che si sono candidate nell’ex stabilimento Whirlpool. Figurano per ora la Adler Group, la Kiel, la Mid summer, la Protom, la Lead teach, l’Innovaway, la K-City e la Envision. Ma per l’acquisto vero e proprio dello stabilimento, come riportato da Il Mattino, invece, si dovrà aspettare il 15 gennaio. “Sul versante del piano industriale, che doveva essere presentato già lo scorso 15 dicembre, oggi ci hanno dato un accenno, se ne parlerà verso febbraio.” è quanto affermato fonti sindacali.
Nuove svolte si hanno anche per i lavoratori dei quattro stabilimenti della divisione Aerostrutture di Leonardo. Circa due settimane fa, l’azienda aveva infatti annunciato una cassa integrazione di 13 settimane. Sarebbe dovuta partire dal 3 gennaio, ma in piani sembrano esser cambiati. “Nell’incontro di ieri, l’azienda ha detto che vuole evitare soluzioni unilaterali in merito all’attivazione della cassa integrazione.” – spiega Claudio Gonzato della Fiom Cgil nazionale. Nessuna prova di forza per Leonardo, come afferma Gonzato, che si è presa un altro po’ di tempo per riflettere sul da farsi. “È un piccolo segnale, ma non parlerei di schiarita o di retromarcia perché la procedura è in piedi e non è stata affatto ritirata.”