“L’aumento di contagi è già dovuto alla variante Omicron probabilmente, non penso sia la variante Delta a fare tutto questo“, ha dichiarato Abrignani. “Quando sarà il picco non lo sappiamo. Sappiamo che è estremamente diffusiva, così come sappiamo che avremo picchi notevoli di infezioni. Il numero dei decessi, che è quello che ci preoccupa di più, rimane relativamente contenuto“.
Alla domanda su quanto sia alta la contagiosità di Omicron e se la terza dose sia in grado di proteggerci, Abrignani risponde: “Sicuramente è molto più diffusiva della Delta. In Inghilterra, dove il contagio è iniziato da qualche settimana, vediamo degli aumenti impressionanti e sicuramente avverrà anche da noi, perché quando parte è difficile da contenere.
Per quanto riguarda la gravità della malattia, sembrerebbe essere paragonabile alla variante Delta. La differenza rispetto al passato è che siamo vaccinati. Il fatto che ci sia un numero limitato di decessi rispetto a pochi mesi fa è dovuto ai vaccini.
La terza dose è in grado di portare la protezione dall’infezione a livelli più alti. Anche gli adolescenti faranno la terza dose, al più presto. Tutti la dovremo fare: nel mondo dei vaccini la strategia delle tre dosi è la regola. Nel caso del covid, la strategia delle due dosi è stata adottata perché c’era fretta e non volevamo arrivare alla seconda dose 6-8 mesi dopo“.
A proposito della variante Omicron, il ricercatore del Cts ha aggiunto: “Mi chiedo: se non consideriamo l’obbligo vaccinale per una malattia così devastante e pandemica, cosa dobbiamo aspettare? Se non mettiamo l’obbligo vaccinale in questo caso, quando dobbiamo metterlo?”.