Il Covid può essere molto aggressivo per alcuni soggetti, anche con tre dosi di vaccino: lo dimostra il racconto di Tiziana Panella, giornalista napoletana di La7, che nelle feste di Natale è risultata positiva.
La conduttrice del programma “Tagadà” ha raccontato a Il Corriere della Sera il suo calvario, iniziato dopo la cena della Vigilia. “Non è un raffreddore! Ho cominciato a stare male il giorno di Natale. Ma male male, all’improvviso. Dopo due anni, sono tornata con mia figlia a Caserta dai miei genitori. Insomma, ciclo completo di vaccinazioni, booster, tampone negativo… si può fare.
Tasso di euforia alla partenza altissimo, mia figlia felice. Il 24 a cena, c’è una specie di cappa. Il figlio di mio fratello è positivo, mio fratello non c’è. […] Mi sveglio ed è Natale e sto male e resisto. Il 26 sono a Roma. I sintomi non li riconosco, forse è un’influenza, una intossicazione. Intanto, mi metto in isolamento, aspetto, mi sembra di stare meglio, poi di nuovo male”.
Ben presto, Tiziana Panella ha scoperto di aver contratto il Covid proprio durante la tanto attesa riunione familiare. “La cena del 24 ha colpito, arriva la notizia del primo positivo, il secondo, il terzo, io sarò la quarta. Strike, focolaio familiare. Tutto come da manuale, sembra una puntata di Tagadà. C’è anche il soggetto fragile, sono io”.
Con il passare dei giorni, i sintomi dell’infezione si sono fatti sempre più intensi. “D’accordo con i medici che mi seguono, continuo la mia terapia abituale che dovrebbe aiutarmi anche contro il Covid. Non basta, sto male. Alziamo il dosaggio.
Piango di paura, di sofferenza fisica, di solitudine. […] Sento il sangue che pompa sotto la pelle e la pelle brucia, mi fa male tutto dai reni alle dita delle mani. La gola è piena di spilli, sullo sterno mi hanno piazzato una pietra, la testa è una trottola che gira e pesa. Ho paura”.
Man mano i farmaci hanno fatto effetto, e le condizioni della giornalista sono migliorate. “Mentre scrivo sto meglio, i farmaci stanno facendo il loro lavoro, il corpo risponde. Piano piano recupero le forze. Mi era già successo in passato di sentirmi vicina, vicinissima, al burrone. Guardare giù è terrorizzante, ma il burrone sa blandire. Promette pace, è un imbroglio. Sarà per un’altra volta. Felice anno nuovo, abbiate cura di voi“.