Smentisce di aver chiamato Maradona “ex drogato”. Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, con un post su Instagram afferma che nell’intervista rilasciata a La Repubblica e pubblicata il 9 gennaio le sarebbero state messe in bocca parole che non ha mai pronunciato.
L’articolo aveva come argomento l’intitolazione dello stadio Olimpico al campione del mondo di Spagna ’82, argomento su cui ci sono polemiche provenienti da una parte delle tifoserie di Roma e Lazio. Ad un certo punto si cita l’intitolazione dell’ex stadio San Paolo a Maradona, e nella risposta Diego sarebbe stato definito “ex drogato” da Cappelletti. Di seguito la sua versione dei fatti:
“Oggi (ieri, ndr) è uscita un’intervista, nel complesso bella ed equilibrata, nella quale, tra le altre cose, chiedo alle tifoserie romane di rispettare Paolo nel delicato argomento dell’intitolazione dello Stadio Olimpico. Mi dispiace solo che a un certo punto, quando si parla di Diego Armando Maradona, amico gentile e indubbiamente grande campione di calcio, mi è stata messa in bocca un’affermazione che non è mia. Ovvero: ex drogato. Non è nel mio stile e non lo avrei mai dichiarato, per rispetto di una persona che non c’è più e che non può difendersi. Ma anche delle persone che soffrono dietro tanta perdita”.
“Io sto soffrendo molto e ne so qualcosa. Ogni parola in più sono pugnali nello stomaco. Voglio sottolinearlo, perché altrimenti sarebbe vana la mia richiesta di rispetto. Lo chiedo e non lo do? Impossibile. Viene da se che sia così. E mi dispiace che sia stato inserito nell’articolo. Quindi mi dissocio da questa dichiarazione. Pieno rispetto a tutti, in ogni situazione”.
“Ancora: nel parlare dello stadio intitolato a Diego, dire che è stato tolto un Santo vuole solo essere un complimento ai napoletani che hanno deciso e fatto, con grande determinazione, quello che desideravano con tutto il cuore: intitolare al loro EROE lo stadio della città. Un abbraccio a tutti e Diego e Paolo ci perdonino per tutto questo grande caos. Magari insieme si faranno una risata!”.