Il Presidente Vincenzo De Luca è tornato con la sua abituale diretta social del venerdì pomeriggio. Il focus del suo intervento riguarda ovviamente la situazione coronavirus, terreno sul quale vi è una grande differenza di vedute tra l’operato della Regione Campania e quello del Governo nazionale, tendenzialmente meno restrittivo rispetto al primo.
“La prima cosa che voglio chiarire è cosa ha inteso e cosa intende fare la Campania. Prima di tutto tutelare la salute dei cittadini: abbiamo lavorato per reggere i ricoveri in Terapia Intensiva e ospedalieri, ma senza privare i concittadini interventi urgenti. Le cose rinviabili sono state rinviate ma non intaccato quelle essenziali, e credo che sia stato fatto un lavoro importante”.
“I dati ci parlano di un altissimo contagio: ogni giorno ci sono ricoveri di 50/70 pazienti. Questo significa che ogni 10 giorni dovrebbero essere aggiunti 500 posti, o magari 400, ma il numero di guariti non è mai uguale ai nuovi ricoveri. È una criticità forte che impegna le strutture quotidianamente a far fronte alle nuove esigenze”.
“Il secondo obiettivo è superare mese di gennaio perché prevedibile che il picco ci sarà questo mese. Tutto quello che è stato fatto queste settimane aveva questo obiettivo da raggiungere, superare gennaio senza troppi danni. È prevedibile che dopo gennaio, a picco raggiunto, scenderemo rispetto alla media dei ricoveri giornalieri. Andare oltre gennaio anche con la fiducia che possano arrivare nuovi farmaci e possano aumentare i cittadini vaccinati. Per tre mesi abbiamo avuto centri vaccinali vuoti, oggi abbiamo file incredibili. Meglio così, ma questo determina un grande affollamento”.
“Il terzo obiettivo era tenere aperte attività economiche perché era inimmaginabile richiudere l’Italia. Rispetto al terzo obiettivo, ossia mantenere il massimo possibile della vita sociale nella nostra regione, abbiamo preso alcune misure. Siamo gli unici ad aver tenuto l’obbligo della mascherina sempre. Abbiamo cercato tra agosto e settembre di fare una campagna per la prenotazione delle vaccinazioni per tutti. Abbiamo preso provvedimenti parziali come il divieto di vendere alcolici a partire dalle 22 all’esterno degli esercizi come i pub. Sono state misure parziali, ma che hanno tenuto sotto controllo il contagio perché le abbiamo prese in tempo utile”.
“Abbiamo avuto posizioni diverse su questi temi rispetto al Governo. Mentre anticipavamo misure di protezione, il Governo nazionale non ha fatto nulla rispetto a un’azione vera di prevenzione. Una sola cosa ha fatto, il Green Pass, ma per tutto il resto le misure che andavano prese non sono state prese. I motivi differenziazione governo sono questi: primo, manca piano sicurezza e controllo serio rispetto a decisioni prese in Italia. Nessuno controlla niente. Secondo, le misure prese, quando sono state prese, sono parziali e sono arrivate in ritardo. Per esempio misure cervellotiche ingestibili sulle quarantene. Non abbiamo tenuto conto di alcune contraddizioni che fanno capo al Presidente Draghi: ad esempio mentre tenevamo chiuse le discoteche tenevamo aperti gli stadi, i teatri, i cinema e non facevamo nulla per contenere la movida. È evidente che questa è una situazione demenziale. Quando il Presidente del Consiglio ha detto che è assurdo avere chiuse le scuole e aperto resto è un’osservazione giusta, ma il Governo la deve rivolgere a sé stesso, non ad altri”.