La Galleria Umberto I di Napoli si avvia verso la rinascita: questa mattina è partito infatti il piano di riqualificazione e si è proceduto allo sgombero dei clochard.
Lo spazio della galleria oggi è assediato dalle impalcature e popolato dai senzatetto, che hanno fatto di quei ponteggi la loro casa. Il Comune di Napoli, però, ha offerto un’alternativa valida sia per i frequentatori della Galleria Umberto I, sia per chi si ritrova senza casa. Queste le parole dell’assessore alle politiche sociali, Luca Trapanese:
“Noi abbiamo la fortuna di avere circa 70 organizzazioni che lavorano con i senza dimora. L’approccio è positivo, ma è chiaro che alcuni hanno la convinzione che i luoghi che hanno occupato siano la loro casa, e quindi non riescono a entrare nella mentalità di spostarsi. Questo è il lavoro che stiamo facendo.
Noi abbiamo a disposizione quasi 400 posti letto, tra associazioni e dormitori pubblici e privati, ma siamo di fronte a un’esigenza di circa 1.800 persone. Dobbiamo fare molto per loro, ma anche per fermare questo grande processo di povertà che stiamo riscontrando in tutta Europa“.
I clochard che attualmente occupano la struttura saranno dislocati in altre strutture entro tre settimane. A comunicarlo è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha documentato le operazioni di sgombero dei clochard dalla Galleria Umberto I. Non sono mancati i momenti di tensione, come dimostra una donna che ha esclamato: “Ci sono tante case vuote, possiamo anche pagare. Perché non ce ne date una?”
L’emergenza clochard ha fatto sì che in galleria si creassero dei veri e propri accampamenti, che hanno portato degrado e condizioni di vita poco consone a delle persone. Oggi nel corso delle operazioni è stata recuperata e smaltita una gran quantità di rifiuti, accumulati per gran parte soprattutto proprio dai senzatetto.
Una delle priorità dell’Amministrazione comunale è quindi mettere fine all’incuria e al degrado nella Galleria. A questo scopo il Comune prevede anche un programma di vigilanza diurna, garantita dal Comune con una pattuglia di polizia municipale, alla quale si affiancherà quella notturna, gestita da privati.