13 mila persone che si sono sottoposte alla vaccinazione con Pfizer saranno studiate nei prossimi due anni dalla multinazionale. Il colosso farmaceutico sta cercando di capire quali possono essere gli eventuali effetti collaterali sulla popolazione e ha scelto tre paesi e 20 centri di ricerca per il suo studio.
In Italia è Genova la città prescelta. Per il momento sono 150 i volontari che si sono presentati e che riceveranno un indennizzo per la loro partecipazione fino a 171 euro. Come spiegato da ‘La Repubblica‘:
“Chi accetta può scaricare una App attraverso la quale un ente terzo (non il committente) che si occupa della raccolta dei dati, chiederà ai partecipanti informazioni sullo stato di salute o raccoglierà direttamente segnalazioni dei singoli. Ogni volontario, inoltre, viene rimborsato (10-15 euro) ogni volta che compila un questionario e chi parteciperà all’intero progetto riceverà, complessivamente, 171 euro“.
Il referente italiano del Progetto è il professor Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene all’ospedale policlinico San Martino e professore all’Università di Genova:
“Si tratta di uno studio molto importante perché è di tipo osservazionale ed è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, approvato dal comitato etico nazionale, che ha sede presso lo Spallanzani, sia dal nostro comitato etico regionale. A differenza della sorveglianza passiva, già attivata, questo studio consiste in una sorveglianza attiva, in cui il soggetto viene interrogato sistematicamente con domande specifiche e viene invitato anche a segnalare qualsiasi evento che nota, sia quelli che sono gli effetti collaterali prevedibili, già riportati nella scheda tecnica del vaccino, sia qualsiasi altro sintomo. I partecipanti sono particolarmente accuditi, hanno a disposizione un numero verde, con una sorveglianza sanitaria, cui rivolgersi in qualsiasi momento“.
Domande infatti verranno poste sia dopo la somministrazione delle due dosi che quelle booster.