Numerosi esperti ritengono ormai che il coronavirus si stia avviando verso la fase cosiddetta “endemica”. Tuttavia su questo punto ci tiene a fare una precisazione Massimo Galli, professore di Malattie Infettive presso l’Università Sacco di Milano: il fatto che il virus possa diventare endemico non vuol dire che sia più facile da combattere.
“Qualcuno auspica che SARS-CoV-2 diventi endemico, pensando che così diventi non pericoloso, che ‘rabbonisca’. Come nella storia vaiolo e polio insegnano, non succede sempre così. E chi è felice di vivere dove sono endemiche la malaria, la dengue o la tripanosomiasi africana?“, scrive il professor Galli in un tweet.
Stando alle parole di Galli, dunque, non è necessariamente auspicabile che il virus diventi endemico nel prossimo futuro. Interessante, da questo punto di vista, è l’analisi effettuata da Giorgio Palù, presidente dell’AIFA, che non ha parlato di una possibile endemia, ma ha constatato che, con gli anticorpi prodotti da vaccinati e guariti, la popolazione mondiale si starebbe avvicinando all’immunizzazione.
“Questo lo si acquisisce o per selezione naturale, perché il virus non ha interesse a uccidere l’ospite, o perché aumentano le difese immunitarie. E, tra vaccinazioni e infezione naturale, ci stiamo avvicinando verso quella che è un’immunizzazione della popolazione umana”, ha spiegato Palù.