Elisabetta Casellati è stata la più votata alla quinta tornata per elezione per il Presidente della Repubblica. La Presidente del Senato ha raccolto 382 voti, non raggiungendo però i 505 voti necessari a raggiungere il quorum. Sergio Mattarella ha ottenuto 46 voti, Di Matteo 38, Berlusconi 8, 7 a Tajani e a Cartabia. Pier Ferdinando Casini ha ottenuto 6 voti, Mario Draghi 3, Belloni 2. Undici le schede bianche, nulle 9. Su 936 votanti hanno votato in 530.
Il centro destra ha dunque mostrato compattezza nel votare il proprio candidato, mentre il centro sinistra rappresentato da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Leu si è astenuto e non ha partecipato all’incontro chiesto da Matteo Salvini. Secondo il leader della Lega Nord, infatti, Casellati rappresenta il profilo migliore per ricoprire la carica di Presidente della Repubblica. Il centro sinistra, in una nota congiunta, ha scritto che “Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un’ora dalla quinta votazione, un grave errore. Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula ‘presente non votante'”.
Una candidatura, quella della Casellati, che sta creando anche dei problemi di natura etica. Enrico Borghi, della segreteria nazionale del Pd, ha specificato che “è del tutto inopportuno che la Presidente Casellati nello spoglio odierno co-presieda lo scrutinio delle schede, di fatto controllando i voti per sé stessa. Nel 1992, quando Oscar Luigi Scalfaro si trovò in analoga condizione, si astenne dal presiedere lo scrutinio lasciando il compito al vicepresidente Rodotà. Ci auguriamo il medesimo rispetto delle istituzioni”.
Da oggi le chiamate saranno due, una di mattina e l’altra nel pomeriggio. Tra le due votazioni vi sarà una pausa di almeno un’ora e mezza per sanificare l’aula di Montecitorio, dove i grandi elettori si riuniscono in seduta unica per eleggere il Presidente della Repubblica.
Nel frattempo è scontro soprattutto tra Salvini e Letta. Il primo accusa il centro sinistra di scappare: “Sono deluso, da cittadino italiano, dalla fuga della sinistra che diserta il voto. E anche le riunioni della maggioranza. Proporrò di riincontrarci prima del secondo voto del pomeriggio. Se si fugge e non si vota, la situazione non si risolve”. Letta, invece, comincia a pensare che il centro destra stia lavorando per dividere la controparte: “Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni. Abbiamo sempre lavorato per l’unità. L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese”.
Infine, c’è Matteo Renzi che parla dell’ipotesi di confermare Mattarella: “Non escludo l’ipotesi – le parole riportate da Ansa – che possa esservi anche un Mattarella bis. Sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza”.