Letizia Moratti sarebbe uno dei maggiori candidati del centro destra alle elezioni per il Presidente della Repubblica. Nata Letizia Maria Brichetto Arnabold, di origini aristocratiche, è vedova del petroliere Gian Marco Moratti del quale ha sempre utilizzato il cognome.
Nel corso della propria vita lavorativa ha ricoperto incarichi di prestigio: dal 1994 al 1996 è stata presidente della Rai, dal 2001 al 2006 Ministro dell’Istruzione e sindaco di Milano dal 2006 al 2011. A 25 anni, dopo la laurea ottenuta a 21, ha fondato GPA, una società di brokeraggio assicurativo, potendo usufruire di fondi della famiglia Moratti. Letizia Moratti, infatti, decise di non lavorare all’interno della società del padre per ripartire da zero. Certo, l’ambiente in cui è cresciuta l’ha facilitata nelle conoscenze: non è una cosa da nulla ottenere del denaro dai Moratti a soli 25 anni. È stata molto attiva anche nel volontariato, sostenendo la Comunità di San Patrignano sin dai suoi albori.
L’8 gennaio 2021 è diventata vice Presidente della Regione Lombardia, oltre che assessore al Welfare, succedendo al criticatissimo Giulio Gallera. Nei primissimi giorni di incarico espresse un pensiero che fece rabbrividire il Sud e tutti gli italiani di buon senso: dare la precedenza nella somministrazione del vaccino anti Covid alle regioni e territori con il Pil più alto. Prima i ricchi, prima la Lombardia.
Un’opinione che scatenò la reazione, prima di tutti, del ministro Speranza: “Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più”. Il presidente della campania, Vincenzo De Luca, fu ancora più duro: “Leggo con sconcerto le affermazioni della signora Moratti a sostegno di una distribuzione di vaccini legata al Pil delle diverse regioni. Si fa fatica a credere che si possa subordinare l’uguale diritto alla vita di tutti, a dati economici. Si direbbe che siamo a un passo dalla barbarie”.
Non è quella dei vaccini l’unica ombra sul curriculum di Letizia Moratti, che è stata coinvolta in controversie riguardanti la mancata assegnazione di case popolari – quando era sindaco di Milano – a delle persone di etnia rom. Nel 2016, invece, la Corte dei Conti l’ha condannata al risarcimento nei confronti del Comune di Milano per alcune cosiddette “consulenze d’oro”.