“Sui fondi del PNRR non possiamo permetterci di abbassare la guardia e l’allarme lanciato dal Procuratore di Napoli Melillo non può rimanere inascoltato. La criminalità organizzata è pronta a mettere le mani sui fondi del PNRR, tocca alle istituzioni collaborare per mettere in campo azioni efficaci per evitare che ciò avvenga. A Napoli e nel mezzogiorno rischiamo seriamente di rivivere lo scenario post-terremoto” – è quanto dichiara in una nota Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega alla sicurezza e alla legalità.
“L’allarme lanciato dal vertice della Procura di Napoli deve indurci ad aprire una seria riflessione, ma soprattutto ad agire. Il procuratore Melillo traccia un quadro preoccupante che potrebbe avere effetti devastanti ed invece di ridurre il divario infrastrutturale e di servizi tra il Mezzogiorno d’Italia e il resto dell’Europa, rischia di farci perdere l’ultima occasione che abbiamo. La velocità sugli interventi pongono un tema di rafforzamento sul monitoraggio di milioni di euro di finanziamenti erogati dalla comunità europea e la previsione dei centri di spesa e di controllo potrebbero metterci davanti ad un doppio rischio: che i soldi sbloccati per risollevare il Paese nel post-pandemia finiscano ad alimentare interessi criminali” – spiega Buonajuto richiamando le parole del Procuratore nel corso di un convegno a Napoli.
“La Campania ha già vissuto un’occasione di rilancio per certi versi analoga nel periodo del post-terremoto e sappiamo tutti come è andata: una ricorsa affannata al malaffare e con la criminalità organizzata che ha fatto man bassa di tutto e tutti. Non possiamo ripetere analoghi errori perché non possiamo permetterci di perdere questa occasione storica” – conclude il vicepresidente Anci.
“Dobbiamo attrezzarci in vista dell’arrivo della torta, cioè i fondi del Pnrr. Bisogna evitare la polverizzazione delle inchieste tra le varie Procure e ‘distrettualizzare’ i reati in modo da avere una cabina di regia pronta ad affrontare e aggredire la criminalità organizzata“. Lo aveva detto Luigi Riello, procuratore generale di Napoli, alla cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario 2022.
“Abbiamo parlato anche dell’aspetto dell’assalto alla diligenza da parte della camorra – ha aggiunto Riello – appuntamento al quale noi non possiamo arrivare impreparati“. “Il procuratore Melillo, con il mio assoluto accordo, ha puntato la sua attenzione su due aspetti – ha spiegato Riello – : il primo è quello di prepararci in tempo, il secondo è quello di non ripetere quello che molti anni fa avvenne con il terremoto del 1980, cioè l’impreparazione a quel fatto e la polverizzazione tra le varie Procure delle inchieste relative ai fondi. Sarà opportuno, l’abbiamo già detto al ministro dell’Interno e lo diremo anche al ministro della Giustizia, ‘distrettualizzare’ i reati in modo da avere una cabina di regia che sia pronta ad affrontare e ad aggredire la criminalità organizzata, che ha ovviamente evidentemente degli appetiti incredibilmente forti e famelici nei confronti di questa torta“.