Dopo ben 25 anni Bacoli avrà la prima stazione archeologica della ferrovia Cumana. Già nelle prossime settimane si lavorerà all’aggiornamento delle progettazioni per far ripartire i cantieri entro la fine dell’estate. A renderlo noto è il sindaco Josi Gerardo Della Ragione tramite un post su Facebook.
“E’ un sogno che si avvera. Si è definitivamente chiuso il contenzioso giudiziario tra il Commissario Straordinario di Governo e la ditta concessionaria dei lavori per il completamento della nuova stazione di Baia. Avete letto bene. E’ fatta. Sembrava un ostacolo insuperabile invece ci siamo riusciti. Adesso siamo tutti all’opera, in sinergia con la Regione Campania, per far ripartire i lavori” – ha annunciato il primo cittadino.
Si tratta di un progetto approvato nel 2003 ma che, almeno finora, non ha visto mai la luce. I lavori si sono fermati da circa 10 anni e soltanto oggi si è giunti ad una svolta: poche ore fa le parti coinvolte hanno raggiunto e depositato l’accordo in tribunale.
Bacoli tornerà a contare sull’attività di tre stazioni regalando alla cittadinanza e ai turisti non solo un servizio efficiente ma anche uno scenario straordinario: “I cittadini torneranno ad avere un servizio pubblico essenziale. Sarà più semplice per i turisti raggiungere le meraviglie culturali, storiche, paesaggistiche ed archeologiche della nostra città”.
“Baia è lo snodo principale del paese, la porta di ingresso per tutti. La fermata sotterranea della Cumana sarà un posto magico. Con le mura impreziosite dalla presenza di reperti archeologici di epoca romana. Sarà una svolta per Bacoli e i Campi Flegrei. Dai monumenti al mare, dal turismo all’occupazione. E’ un giorno di rinascita e riscatto. Insieme completiamo questa impresa” – ha concluso, ringraziando il Governatore campano e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l’intervento.
Dopo più di 50 anni a Bacoli torna a splendere la spiaggia libera di Casevecchie: la più bella del litorale cittadino che per decenni ha versato in uno stato di incuria aggravato da abusivismo tanto da renderla impraticabile per la cittadinanza.