Consueta conferenza del venerdì con il governatore De Luca che come sempre critica la decisione del governo sull’obbligo della mascherina all’aperto che viene eliminato in Italia ma rimane in Campania. Come sottolineato dal presidente sono tanti i temi affrontati.
Si inizia dal covid e dal mondo della scuola, ma non manca un affondo alla Meloni:
“Siamo soddisfatti del numero di bambini vaccinati nella fascia sotto i 12 anni, nonostante affermazioni irresponsabili di qualche esponente politico. Oggi arriva a Capodichino una piccola bimba di 9 mesi irachena che verrà operata a nostre spese al Monaldi. Al Cardarelli non ci si è fermati con i trapianti di fegato. Dobbiamo registrare 169 case di comunità per avvicinare la medicina ai cittadini ma già registriamo anomalia perché nessuno parla di personale da impegnare dentro. Vogliamo psicologi oltre medici. Abbiamo 560 milioni più un’integrazione in relazione all’obiettivo di ridurre le liste di attesa. Mentre nel resto d’Italia sono i laboratori pubblici a garantire le prestazioni (nell’83% dei casi), in Campania le proporzioni sono invertite. Quando si fa una prescrizione, questa deve avere un codice, possono essere urgenti da fare nelle 72 ore oppure di tempo medio 10 giorni, differibile tra 30 e 60 e programmabili senza urgenza entro 4 mesi. Questa classifica di priorità dobbiamo rispettarla anche in Campania, ad aprile faremmo aggiustamenti“.
Sulla politica (la crisi del M5Stelle) e le elezioni del Presidente Mattarella:
“La democrazia italiana è a un bivio. Abbiamo due sistemi, o quello francese o si può reintrodurre il proporzionale per i singoli partiti ma a condizione che si applichi il sistema tedesco con sbarramento al 7%. Anche perché qui garantisci a tutti di andare in Parlamento anche a chi gestisce un condominio. C’è da essere pessimisti ragionando su quello che si vede sul panorama politico, sarebbe un atto eroico avere fiducia. Un piccolo episodio ha riguardato la Belloni la quale ha deciso di andare a pranzo con un ministro, doveva stare a pranzo a casa sua. Ma in Italia abbiamo visto di tutto”.
Sulla situazione economica e la lunghezza burocratica:
“Abbiamo fatto i conti con la crisi energetica del nostro paese, temi complicati da non banalizzare. L’ambientalismo idiota non fa i conti con i problemi del lavoro, del pane, dell’industria, della produzione. Sarebbe semplice risolvere i problemi (abbiamo il 90% di dipendenza energetica dall’estero) facendo due salti in piazza e qualche slogan. Aumenta il prezzo dell’energia, sono necessari interventi a breve e decidersi a fare un programma strategico per dare un’autonomia energetica. C’è da stare male quando si sente che la Francia ha il 90% e l’Italia per il 10%. Sono questi i temi sui quali dovrebbero impegnarsi le forze politiche ma siamo lontani. Nei prossimi mesi il Pnrr misureremo le difficoltà, in tante realtà a cominciare dai ministeri a Roma non è cambiato niente. Continuano a essere bloccati da una palude burocratica che non si riesce a cancellare. Abbiamo centinaia di dirigenti la sua principale attività è bloccare le attività di rilancio economico e di trasformazione urbana. Alcuni hanno come missione propria di mandare la manicomio chi amministra i territori. Il Ministero della Cultura contesta le nostre scelte, ci ha spiegato la definizione di paesaggio. Al massimo potremmo farci un bel brodino vegetale con tutti questi problemi. Abbiamo gente che da giovane faceva i graffiti, poi maturità ha assunto carica nei ministeri, siamo al paleolitico. Cerchiamo di fare il possibile“.
Sui lavori in Campania:
“Stiamo lavorando per progetti esecutivi, vanno avanti i cantieri sulle strutture aeroportuali, obiettivo sei milioni di viaggiatori. Dobbiamo guardare al rilancio della nostra economia e dei cantieri, stiamo preparando una vertenza con il ministero del lavoro relativa al precariato. Abbiamo 18 mila lavoratori precari, il governo ha proposto una misura di sviluppi di lavoro giovanile e femminile ma non ci sono i soldi. Vorremmo aprire una vertenza per questo problema che è nazionale. Vogliamo un ruolo speciale ad esaurimento a carico dello Stato. Abbiamo siglato il masteplan per il Cilento meridionale, ci avvisiamo a Procida Capitale della Cultura. A inizio aprile avremmo la manifestazione di avvio, invetriamo 4,5 milioni garantendo un potenziamento dei trasporti. Sosteniamo Nola come capitale italiana del libro“.
Sulla cultura:
“Ci sono cose gratificanti. Sorrentino candidato all’Oscar, abbiamo avuto la nomina di Legnini come commissario di Ischia, partono i bandi per le scuole secondarie per chi ha un basso Isee, facciamo gli auguri a Tiziana D’angelo nuova direttrice del parco di Paestum. Un poco alla volta torniamo alla vita. E’ l’unico periodo per cui per i cittadini non c’è nessun punto di riferimento ma vi erano grandi forze politiche, organizzazioni sindacali, culturali. Oggi nulla, tutto si è consumato e conosciuto. Speriamo di non avere episodi di guerra in Europa, l’Italia sarebbe il più penalizzato dal punto di vista delle forniture energetiche. Dobbiamo ridarci obiettivi positivi per i nostri figli. Troveremo nuovi motivi, dobbiamo stringere i denti. Vi chiedo di essere pudendi, responsabili, stiamo uscendo come è del tutto evidente da questa ondata di epidemia. Vedrete che arriveremo questa primavera a vivere una vita normale, già qualcuno ipotizza che stiamo entrando in una nuova fase tipo influenza. Se è cosi, non è un grande sacrificio intanto cominciamo a vivere e costruire il futuro“.