Roberto Saviano, tramite un post sul suo profilo Facebook, ha criticato l’ordinanza sulla movida partenopea firmata dal sindaco Gaetano Manfredi definendola lontana dalla buona politica. Un piano che non va giù allo scrittore non solo per i termini utilizzati, come ‘malamovida’ e ‘rieducazione’, ma soprattutto per il fatto che, a sua detta, celerebbe una logica che ‘vieta e punisce’ a favore dell’introduzione di un nuovo ‘processo rieducativo’.
Il testo normativo, con decorrenza dal 17 febbraio, riduce gli orari di attività di bar e locali cittadini, limitando la vendita di alcolici e l’intrattenimento musicale. Un provvedimento volto a frenare la cosiddetta ‘malamovida’ che, spesso, sfocia in gravi forme di delinquenza.
“Ho letto l’ordinanza firmata dal neosindaco Manfredi e devo dire che dalla prima riga mi è sembrata una resa incondizionata della buona politica, della politica che sostiene il territorio all’unica opzione rimasta: vietare e punire. Come a dire: se vi ubriacate e poi litigate, se pisciate dappertutto e lasciate monnezza ovunque, l’unica possibilità che abbiamo come amministrazione è quella di chiudere i locali della movida” – ha commentato Saviano.
In particolare lo scrittore si scaglia contro l’idea di mettere in atto misure stringenti ‘funzionali al processo rieducativo orientato a radicare diverse abitudini orarie’. A tal proposito ha sottolineato: “A questo paragrafo sono davvero trasalito. Avete letto bene: rieducazione. Rieducazione è una parola che fa paura, la politica non dovrebbe utilizzarla mai. Se questi sono i progressisti non oso immaginare cosa possono fare gli altri”.