Sasha, primo cane pompiere dei Vigili del fuoco di Avellino è andata ufficialmente in pensione.
Il 14 febbraio 2022, dopo 11 anni in servizio la Labrador nera ha salutato i suoi colleghi durante una cerimonia ufficiale.
“Sasha è una collega a tutti gli effetti e aveva il massimo rispetto di tutti gli altri Vigili del fuoco – racconta a Kodami Guglielmo Landi, caposquadra esperto dei Vigili del fuoco e conduttore di Sasha – È un cane speciale: è con lei e grazie a lei che è nata la prima unità cinofila dei pompieri di Avellino“.
Guglielmo decise di diventare cinofilo nel 2009 dopo il terremoto de L’Aquila: “L’idea è nata dentro di me mentre mi trovavo all’Aquila subito dopo il terremoto. In quell’occasione ho visto per la prima volta la simbiosi tra i cani e i conduttori. Erano Vigili del fuoco come me e i miei colleghi, ma il loro modo di lavorare era molto diverso dal nostro. E, soprattutto, trovavano tantissime persone sepolte sotto le macerie“.
“A differenza di quanto avviene con i Carabinieri, – continua – i nostri cani non vengono forniti dal Ministero dell’Interno, sono stato io a recarmi in un allevamento e a scegliere lei tra tanti altri Labrador“.
“È stata Sasha a insegnarmi a fare il cinofilo. – prosegue Guglielmo – Con lei sono cresciuto sia durante la formazione che sul campo. È testarda, ma estremamente professionale: quando indossa la sua pettorina è decisa e concentrata, mentre a casa è tenera e dolcissima. Sono stato molto fortunato“.
Sasha ha partecipato a molte missioni con i suoi colleghi, in particolare durante il terremoto del 2016 di Amatrice. “Siamo stati la prima unità cinofila della Campania ad arrivare ad Amatrice, dove abbiamo iniziato le ricerche insieme alla squadra di Roma – racconta Gugliemo – Dopo qualche ora ci hanno inviati ad Accumuli, uno dei centri più colpiti. Lì c’era una villetta abitata da una famiglia inglese composta da madre, padre e tre bambini, il più grande aveva undici anni. della villetta non restavano che calcinacci, ma Sasha, testarda come sempre, non ha desistito fino a quando non ha trovato due dei piccoli, ancora vivi sotto le macerie. I due bambini sono stati salvati grazie al suo aiuto”.