La Comunità ucraina a Napoli: “I nostri militari muoiono. Tanti bambini possono restare senza padre”


L’apprensione per la crisi tra Russia e Ucraina è forte in tutto il mondo, date le conseguenze che un conflitto militare potrebbe comportare con il coinvolgimento eventuale anche di altre nazioni, ma sono soprattutto i cittadini ucraini ad essere molto preoccupati. A Napoli esiste ormai da molti anni una nutrita comunità ucraina, tra i cui rappresentati vi è Taras Zub, sacerdote della Comunità ucraina greco-cattolica.

Costui ha parlato ai microfoni dell’Adnkronos, affermando che “Siamo stanchi di questa situazione e oggi lo siamo anche di più. Preghiamo per la pace, così come abbiamo fatto in questi 8 anni. Ci sono nostri militari che muoiono e ci sono tanti bambini che temiamo possano restare senza un padre. Noi vogliamo la pace e preghiamo per la pace, lo abbiamo fatto durante questi 8 lunghi anni e continuiamo a farlo”.

Nel frattempo Napoli dimostra vicinanza all’Ucraina. Il 20 febbraio nel Duomo si è pregato per la pace in Ucraina e la fine della guerra russo-ucraina. In collaborazione con la comunità ucraina di Napoli e l’arcidiocesi di Napoli, si è tenuta nel tempio della cattedrale una preghiera ecumenica per la fine della guerra russo-ucraina. Alla preghiera hanno partecipato rappresentanti di varie chiese e organizzazioni religiose della città di Napoli. La preghiera è stata guidata da Gaetano Castello, vescovo aggiunto della diocesi di Napoli. Circa mezzo migliaio di ucraini che vivono a Napoli e dintorni hanno partecipato all’evento di preghiera. La comunità della Chiesa greco-cattolica ucraina di Napoli era rappresentata da Taras Zub. Inoltre era presente il Console Generale dell’Ucraina a Napoli, Maxim Kovalenko.


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