Assegnato al Cardarelli di Napoli un bollino azzurro per il lavoro svolto nel garantire un approccio multiprofessionale e interdisciplinare dei percorsi diagnostici e terapeutici per le persone con tumore alla prostata.
«Grazie ad una spiccata capacità di lavoro in team – spiega Paolo Fedelini, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia del Cardarelli – il nostro reparto si occupa di chirurgia per il tumore dell’apparato urogenitale, di calcolosi renale, di pronto soccorso, di iperplasia prostatica benigna, di andrologia e di ricostruzione mini invasiva dell’apparato urogenitale. Il nostro approccio multidisciplinare ci consente oggi di rappresentare un’eccellenza nell’ambito della chirurgia mininvasiva robotica e laparoscopica. Offriamo disponibilità ai malati uro-oncologici per gli interventi di elezione e siamo l’unico centro in Campania dedicato a queste urgenze. Grazie alla disponibilità di tecnologie avanzate quali robotica, laparoscopia laser, offriamo possibilità di guarigione a tanti pazienti affetti da patologia uro-oncologica».
In tutta Italia sono 91 le strutture sanitarie premiate oggi da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel quadro della prima edizione del Bollino Azzurro (2022-2023). L’iniziativa è patrocinata da AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia) e SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Bayer. Si tratta del primo riconoscimento, tra quelli promossi da Fondazione Onda, che ha come oggetto la salute dell’uomo.
«L’assistenza al paziente oncologico è molto cambiata negli ultimi anni», chiarisce Ferdinando Riccardi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia del Cardarelli. «Mettere il paziente al centro non è solo uno slogan, è il modo di vedere la nuova assistenza in oncologia. Ogni settimana si riunisce il Gruppo Oncologico Multidisciplinare, costituito dal chirurgo, dall’oncologo, dal radioterapista, dal radiologo, dall’edonscopista e dall’anatomopatologo. Questi professionisti mettono assieme le loro conoscenze e competenze e decidono in modo collegiale quella che è la diagnosi. Non è più il paziente a girare tra gli specialisti, sono gli specialisti a tenere assieme tutto ciò che occorre per offrire assistenza».
Il tumore alla prostata è, infatti, una tra le malattie più diffuse negli uomini: in Italia sono circa 564.000 le persone con una pregressa diagnosi di tumore della prostata, pari al 19 per cento dei casi di tumore nei maschi e ogni anno si contano circa 36.000 nuove diagnosi.
Tra gli scopi del Bollino Azzurro vi è quello di segnalare le strutture che favoriscono un approccio multidisciplinare nel trattamento di questa malattia, attraverso trattamenti personalizzati e innovativi e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo. Gli obiettivi: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore alla prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente. Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare di esperti istituita da Fondazione Onda, fra cui figurano i nomi di Giario Conti, Segretario SIURO, Orazio Caffo, Direttore oncologia medica, APSS Trento Presidio Ospedaliero S. Chiara e Rolando Maria D’Angelillo, Direttore U.O.C. Radioterapia del Dipartimento di Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata di Roma.
La partecipazione all’iniziativa era aperta a tutti gli ospedali partendo da quelli del network Bollini Rosa di Fondazione Onda. La valutazione delle 155 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi.
Tra queste, 5 fanno riferimento a requisiti definiti essenziali dalla commissione, ovvero: il numero medio di nuovi casi di tumore alla prostata trattati dalla struttura che deve essere superiore a 100, l’offerta di un approccio multidisciplinare per la gestione della malattia, il core team composto da urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista, a cui devono aggiungersi anatomo patologo e specialista in diagnostica per immagini. Infine, risulta fondamentale la partecipazione a sessioni e programmi di aggiornamento in tema di tumore alla prostata. Sulla base di questi criteri, 94 strutture hanno ottenuto il riconoscimento.
Inoltre, 33 strutture sono state insignite di una menzione speciale, pur non avendo tutti i requisiti per l’ottenimento del Bollino Azzurro, in prospettiva di un miglioramento futuro del percorso multidisciplinare nel trattamento del tumore alla prostata.