De Luca: “La guerra durerà decenni, Putin ha il retropensiero di ricostruire l’Impero Sovietico”
Feb 25, 2022 - Chiara Di Tommaso
Consueta conferenza stampa del venerdì con il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Immancabile un pensiero a quello che sta accadendo nel mondo e alla guerra scoppiata a seguito dell’invasione da parte della Russia dell’Ucraina. Il presidente della Regione ha voluto esprimere piena solidarietà al popolo ucraino.
DE LUCA PARLA DI PUTIN E DELLA GUERRA
Queste le parole di De Luca su Putin:
“Abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini drammatiche della guerra in Ucraina. Voglio esprimere la nostra solidarietà piena, più profonda al popolo ucraino, a quelli che stano vivendo in queste ore momenti drammatici. Alle famiglie che vengono sconvolte, ai profughi in fuga. Spero che la guerra non si scarichi in maniera drammatica sulle popolazioni civili. E’ stato un risveglio amaro, non avremmo mai immaginato di vedere di nuovo le immagini che avevamo visto nella seconda guerra mondiale. Non avevamo mai avuto immagini così violente e pesanti di una guerra vera, messa in campo da una grande potenza militare come la Russia. Le giovani generazioni avevano perduto la memoria di cosa è una guerra, siamo stati chiamati alla drammaticità della vita e i pericoli di esplosioni, di nuovi conflitti, tragedie, sono ancora presenti. La civiltà moderna è un guscio fragile e precario. I valori della democrazia e della pace non sono acquisiti per sempre, la democrazia è un modo di governare le comunità ma è minoritaria così come la pace. Non l’abbiamo conquistata per sempre neanche in Europa, possiamo conoscere nuovi grande tragedie. Come è stato possibile che esplodesse la guerra nel cuore dell’Europa? Bisogna avere grande prudenza e l’intelligenza per capire qual è il modo di pensare degli avversari.
La Russia sta vivendo con grande frustrazione il crollo dell’Unione Sovietica, il passaggio di grande potenza planetaria a stato regionale. Negli anni passati, Gorbaciov che ha accettato il crollo del muro di Berlino ha avuto grande popolarità in Occidente ma viene disprezzato in Russia considerato il responsabile della disgregazione dell’impero sovietico. Putin ha come retropensiero quello di ricostruire l’impero. La Russia è un pericolo permane perché il governo russo ha questo retropensiero. La Russia e con gli Usa il paese con la maggior dotazione di armi nucleari ma a livello economico è poca cosa, il pil è a livello della Spagna. La Cina cresce ogni anno di una Russia, il loro pil cresce nella stessa misura del pil della Russia. La Russia ha ereditato lo status di superpotenza militare, il problema non finirà con l’Ucraina e avremmo anni forse decenni difficili. Gli episodi di questa guerra apre una nuova pagina nella storia contemporanea. I problemi dureranno decenni, mi è capitato di ascoltare il discorso di Putin la settimana prima dell’invasione. Per chi ha una lunga esperienza politica come me, per ragioni d’età, era chiaro che sarebbe andato avanti a prescindere. Parlava dell’Ucraina e dei Kiev come di una parte essenziale del patrimonio spirituale della Russia quando il discorso si sviluppa su questo piano, l’identità profonda, il rapporto millenario, è chiaro che le logiche non sono quelle della ragione quotidiana. Putin ha messo nel conto le sanzioni, il danno economico, l’isolamento internazionale, apre una nuova stagione di guerra fredda ma ragiona non su una scala temporale di anni o mesi ma decenni. È un po’ il problema che si ha con la Cina che ha una scala temporale diversa rispetto ai paesi occidentali, ragiona sulla scala dei secoli. Putin ha in testa la ricostruzione di un potere imperiale, questo problema durerà per molti molti anni. E dovremmo avere l’intelligenza per capire quali sono i punti di debolezza su cui l’Occidente deve lavorare per bloccare ulteriori iniziative da parte della Russia che non si fermeranno all’Ucraina“.
I DANNI DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO
Con la guerra, aumentano i prezzi di alcuni beni di consumo. Anche De Luca invita l’Italia a intervenire:
“Poi ci sono le conseguenze economiche che colpiranno la Russia ma la Russia ragiona nei decenni, colpiranno nell’immediato i paesi occidentali e in particolare l’Italia e la Germania. L’Italia perché siamo dipendenti dal gas russo e insieme con la Germania siamo i paesi che esportano di più tecnologie, meccanica di precisione in Russia. Le sanzioni economiche bloccheranno questi scambi commerciali. Gli Stati Uniti, sanzioni o no, non hanno nessun danno. L’Europa avrà conseguenze. Noi non possiamo allontanarci né dalla Nato né dall’Europa, dobbiamo rimanere in un contesto di piena solidarietà con l’alleanza atlantica ma dobbiamo porre ai nostri partner il problema. Siccome la realtà presenta un quadro diverso delle sanzioni da paese a paese, dobbiamo accettare tutti di mettere le sanzioni alla Russia e quando si tratterà di aiutarci tutti a reggere le difficoltà economiche. Se dovessimo avere l’interruzione del gas da parte della Russia ci dovrà essere un meccanismo di solidarietà verso l’Italia utilizzando in comune le risorse strategiche accumulate in ogni paese. Non possiamo far venire meno la solidarietà atlantica ed europea. Dobbiamo con dignità e chiarezza mettere sul tavolo tutti i problemi perché non si può chiedere all’Italia di chiudere l’apparato produttivo per carenza energetica. L’Italia è il paese più debole dell’Occidente dal punto di vista delle forniture energetiche, un paese dipendente per il 95% dagli altri non può difendere la propria autonomia e libertà. Questa vicenda ha richiamato l’Italia alla realtà dura, per decenni non ha considerato questo problema. Non dobbiamo consentirci lussi che altri paesi non si consentano.
Abbiamo dato proba di superficialità, dilettantismo politico, ci siamo comportati come i bambini viziati come quelli che non pensano che la vita è fatta di sacrifici e doveri. Abbiamo detto no a tutte le fonti energetiche non comprendendo che riorientare la nostra economia verso una transizione ecologica non può significare perdita di autonomia. I tempi sono medi. Diventa ridicolo avere i pericoli teorici a 200 km dall’Italia metti che succede un problema nella centrale nucleare in Francia, Svizzera o Slovenia. Dobbiamo potenziare a breve quello che può essere potenziato e lavorare per moltiplicare le forniture energetiche orientandoci su diversi paesi. Abbiamo guardato da lontano la guerra in Libia, noi avevano un rapporto privilegiato con loro per il gas, ci siamo fatti buttare fuori. Auguriamoci che non ci siano tragedie catastrofiche, il paradosso tragico è che più dura l’operazione militare, più è forte la resistenza dell’Ucraina, più i russi utilizzeranno armi di sterminio per andare avanti. Si rischia una tragedia umanitaria di proporzioni inimmaginabili, auguriamoci che in maniera sotterranea i canali diplomatici siano riattivati unendo sanzioni ad uno sforzo di persuasione nei confronti della Russia. Non è il tempo delle parole, è quello delle azioni forti, dell’unità dell’Occidente e dell’intelligenza politica. Contano i fatti, l’obiettivo è evitare una tragedia umanitaria a carico di milioni di civili”.