Questa mattina alcuni lavoratori della CTP, Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli, hanno occupato la direzione aziendale di Arzano, chiedendo agli amministrativi di non prendere servizio: un modo per dare voce alla loro disperazione dovuta ai mancati pagamenti e alle preoccupazioni per il futuro. A renderlo noto è Marco Sansone del Coordinamento Regionale USB Lavoro Privato.
“E’ paradossale che mentre il servizio è fermo dal 20 dicembre scorso, mentre i lavoratori non percepiscono stipendi da quasi 3 mesi e gli autisti vengono messi in congedo forzato, le unità amministrative della CTP continuino ad essere presenti negli uffici” – ha spiegato Sansone.
I dipendenti sono stanchi di aspettare i propri stipendi, in molti non riescono più a sostenere questa situazione. Nei video diffusi da Sansone emerge tutta la disperazione dei lavoratori, come quella giovane mamma con tre figli che, in preda all’esasperazione, tra le lacrime urla: “Voglio i soldi, non ce la faccio più”.
“La disperazione può portare a gesti da scongiurare. Quando non si riesce a far mangiare un figlio, tutto può accadere. Per queste persone, e per tante altre che stanno lottando per il loro lavoro in questo momento, la solidarietà non basta più” – ha concluso.
“In queste settimane di caos totale in cui siamo impegnati su tavoli regionali per garantire l’occupazione di tutti i lavoratori CTP, troviamo inaccettabile che ci siano lavoratori che debbano stare a casa, come gli autisti, ed altri che possono continuare a essere presenti sui loro posti di lavoro, anche se sappiamo possa esistere una qualche esigenza” – ha commentato Giuseppe Ferruzzi del Coordinamento Provinciale USB Lavoro Privato.
“La lotta e le tante difficoltà che cittadini e lavoratori stanno vivendo dovrebbe coinvolgere tutti e soprattutto vedere la solidarietà al 100% delle unità lavorative CTP. Intanto l’iniziativa di questa mattina nasce per tenere alta l’attenzione soprattutto sui mancati pagamenti degli stipendi che i lavoratori vantano da dicembre scorso e senza i quali non riescono più ad andare avanti nel quotidiano” – hanno concluso i sindacalisti.