L’aumento del petrolio e del gas ha spinto alle stelle anche i prezzi dei carburanti. Benzina e diesel hanno raggiunto quote record che hanno portato la settimana prossima a far scioperare gli autotrasportatori. L’aumento dei costi si riflette sulle bollette ma anche sulle aziende, sia pubbliche che private.
È il presidente dell’Eav, Umberto de Gregorio, a lanciare l’allarme. Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno spiega come i mezzi pubblici, sia su gomma che i treni, siano a rischio. Già il covid aveva portato molte perdite, con milioni di viaggiatori in meno, ora questa nuova batosta che potrebbe pesare direttamente sulle tasche dei pendolari. L’aumento del carburante si ripercuote negativamente sui bilanci dell’Eav.
“La nostra bolletta elettrica a gennaio 2022 è stata di un milione e 800 mila euro, a gennaio 2021 pagammo un milione. Se la tendenza sarà questa, spenderemo in un anno 10 milioni in più per fare circolare i treni. IÏ problema non riguarda solamente i treni. Noi garantiamo anche una parte del trasporto regionale su gomma. Il caro del gasolio, che al momento è pari già al 40% rispetto ad un anno fa, ma rischia di aumentare in ragione dei drammatici avvenimenti internazionali che tutti conosciamo, assorbirà altri milioni di euro ogni anno. Si nota una timida ripresa delle presenze sui nostri mezzi, ma il numero di viaggiatori è nettamente inferiore rispetto al periodo immediatamente precedente la pandemia. Con l’aggravante che, poiché la controlleria è stata sospesa durante la fase più critica del Covid, l’evasione del pagamento del biglietto è alto“.
C’è già chi ipotizza che questi aumenti ricadranno principalmente su chi prende i mezzi pubblici con un nuovo aumento del costo del biglietto. Anche se de Gregorio, per ora, frena:
“Non lo decidono le imprese, ma la Regione. Non ne sento parlare“.