Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con la stampa ha fatto il punto sulla guerra tra Russia e Ucraina, parlando dell’accoglienza dei profughi e delle misure da mettere in campo per evitare un’ulteriore ondata di contagi da covid.
Queste le sue parole:“Credo che siamo accomunati tutte le persone di umanità e buonsenso dal desiderio di pace. Il problema è che la pace va costruita ma non con i sospiri e la solidarietà, ma creando azioni diplomatiche, equilibri di potere, alleanze. Stiamo molto indietro da questo punto di vista. Vedo che negli ultimi giorni sta maturando un dialogo fra Ucraina e Russia. Si sta avviando una trattativa faticosa. La strada è questa: favorire tutti i momenti di dialogo”.
“Poi credo che l’Europa dovrà pensare a un grande progetto per tenere Russia e Ucraina dentro l’Europa perché sono parte della storia, della cultura, della comunità europea. Insomma vorrei evitare di regalare la Russia alla Cina tanto per essere chiari. Oggi la priorità è cessare il fuoco, frenare questo bagno di sangue. Ho visto che il presidente Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non intende più aderire alla Nato. Bene, questa è la strada per arrivare alla pace”.
Quanto all’emergenza covid:”Noi siamo un paese strano nel quale dire le cose serie è sempre difficile. E’ più facile dire ‘liberi tutti, è cominciata la ricreazione’. Vorremmo tutti quanti andare in giro per l’Italia, per il mondo, fare quello che ci piace. Il nostro obiettivo è sempre quello: aprire tutto ma per sempre, non aprire e poi chiudere fra due mesi. Dobbiamo avere ancora un elemento di prudenza perché è da una settimana che stanno aumentando i numeri delle occupazioni nelle terapie intensive e dei ricoveri”.
“L’uso della mascherina deve essere continuo. E’ un elemento prezioso di prevenzione. Ci stiamo prepariamo ad accogliere anche un’ondata di profughi dall’Ucraina. Per l’80% l’Ucraina non è vaccinata. In più c’è il problema dei bambini. Da loro non c’è la vaccinazione obbligatoria quindi dobbiamo stare attenti a vaccinarli tutti. Vi è una percentuale elevata anche di tubercolosi ed epatite. Accanto al dovere di solidarietà e accoglienza dobbiamo anche mettere in campo iniziative di prevenzione e vaccinazione per evitare che si diffondano focolai di contagi”.
“Sono tempi complicati, pensavamo di essere usciti dall’emergenza covid ma bisogna avere pazienza e prudenza. Ovviamente ne stiamo uscendo, non dobbiamo drammatizzare. I numeri sono sotto controllo ma ne usciamo se siamo prudenti perché a primavera ci sarà un rimescolamento sociale, la gente va in giro, ci sono le ferie, si esce. Non vorrei arrivare a ottobre a ricominciare la vecchia storia”.