Accordi di pace tra Russia e Ucraina, Zelensky tira in ballo l’Italia: “Garante della nostra neutralità”

Zelensky


Dopo più di un mese di guerra, Russia e Ucraina domani si ritroveranno attorno ad un tavolo per discutere dei possibili accordi di pace. Tra le ipotesi, più volte candeggiate dal presidente Volodymyr Zelensky, c’è quella di uno stato di neutralità dell’Ucraina e la cessione di parte dei territori ai russi.

L’UCRAINA VUOLE L’ITALIA ATTIVA NEL CONFLITTO

Occorre però che altre Nazioni si schierino, almeno politicamente nel conflitto, per fare da garante e proteggere l’Ucraina da nuove invasioni. Il nostro Paese è stato più volte tirato in ballo dal presidente che ha parlato anche in Parlamento. Ciò ha scatenato la reazione della Russia che ha minacciato di ‘conseguenze irreversibili’ per l’Italia. Come spiegato dall’ambasciatore dell’Ucraina a Roma, Yaroslav Melnyk, l’Italia è parte attiva nel conflitto e nella diplomazia:

Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco“.

Il premier Mario Draghi ha subito risposto presente, come reso noto dalle agenzie di stampa che citano fonti di Palazzo Chigi:

Nel corso della conversazione telefonica odierna con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, Draghi ha ribadito il fermo sostegno del Governo italiano alle autorità e al popolo ucraini e la piena disponibilità dell’Italia a contribuire all’azione internazionale per porre fine alla guerra e promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina“.

Molte Nazioni si stanno riarmando destinando parte del Pil alle spese militari e la Germania sta valutando l’acquisto di un sistema di difesa antimissile per proteggersi da un potenziale attacco russo. In molti temono una escalation di violenza e l’invio di quella che definiscono una piccola bomba nucleare tattica, cioè lanciata per far pendere l’ago della bilancia nelle negoziazioni dalla parte di Putin.

L’AMERICA E LA CINA IN GIOCO

Il conflitto potrebbe ben presto allargarsi ad altre potenze mondiali. Pesano le dichiarazioni di Biden che ha definito Putin un macellaio schierandosi apertamente con l’Ucraina. Mentre più moderata sembrerebbe essere la posizione della Cina che, come spiegato da un portavoce del ministro degli esteri, vede “il dialogo e la negoziazione come l’unico modo corretto per risolvere la questione ucraina” anche se nei fatti il colosso appoggia la Russia.


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