Questa sera al Teatro San Carlo di Napoli è in programma un balletto per la pace con la finalità di destinare l’incasso devoluto alla popolazione ucraina ma l’iniziativa ha suscitato non poche polemiche. A renderlo noto è l’Ansa.
Il Gala di raccolta fondi, intitolato ‘#StandWhitUkraine – Ballet for Peace’, vedrà esibirsi sul prestigioso palco partenopeo artisti ucraini e russi per lanciare un messaggio di pace. Un’iniziativa già promossa in precedenza dal San Carlo, basti pensare all’emozionante abbraccio tra il soprano ucraino Liudmyla Monastyrska e il mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova al termine dell’ultima replica dell’Aida.
Lo stesso consolato ucraino di Napoli, tuttavia, tramite un post su Facebook, si è posto contro l’iniziativa: “Vi esortiamo a non partecipare a questo evento. E’ un chiaro tentativo dei russi di mostrarsi attraverso misure culturali che stanno ‘liberando’ l’Ucraina, non distruggendo le nostre città o i nostri villaggi. Siamo sicuri che tra italiani e ucraini ci sarà chi andrà a teatro prima dell’inizio dello spettacolo con poster e foto di città distrutte, bambini, donne e anziani feriti”.
Intanto ai ballerini ucraini che stasera dovranno esibirsi sarebbero stati indirizzati messaggi intimidatori e minacce, sui propri cellulari e canali social, dai loro conterranei. La richiesta sarebbe quella di non prendere parte allo spettacolo insieme ai russi.
In più il console ucraino a Napoli, Maksym Kovalenko, all’incontro con i giornalisti fuori la sede del consolato, come reso noto dall’agenzia Dire, sottolineando le accuse dei crimini che sarebbero stati consumati a Bucha ha proposto: “Chiediamo di fermare tutti gli eventi culturali e sportivi a cui partecipano cittadini della federazione russa”.
“Non possiamo assolutamente accettare uno spettacolo culturale perché l’83% dei russi supporta Putin, supporta il suo regime, quindi la guerra in Ucraina. Presento le foto di quanto sta avvenendo a Bucha per ribadire che è per questo motivo che non possiamo accettare l’organizzazione di eventi culturali o sportivi. Dopo tutti questi morti non possiamo abbracciare i russi. Contro Putin non possiamo rivolgere abbracci, contro Putin dobbiamo combattere. I russi li abbracciamo solo quando la guerra sarà finita” – ha concluso.
Come riferiscono fonti del San Carlo all’Ansa, la vicenda ha turbato il corpo di ballo che, tuttavia, sembra ugualmente intenzionato a partecipare al balletto. Anche Stephane Lissner, sovrintendente del Teatro San Carlo, è intervenuto sulla questione spiegando: “Si può capite che ci sia un po’ di reazione: c’è un Paese che ha subito un attacco violento. Il nostro è un Galà per la Pace, come sono stati previsti dappertutto”.
“La cosa più bella accadrà tra poche ore quando vedremo sul palcoscenico questi ballerini che vengono da ogni Paese per essere insieme a ballare. Sono artisti che difendono la cultura, il loro mestiere che è la danza. Tanti sono venuti anche dalla Russia correndo dei rischi” – ha concluso.