Bere ogni giorno, dopo un pasto, un bicchiere di vino non fa bene al cuore. Quello che ci è stato tramandato di generazione in generazione, si è rivelato essere un luogo comune falso. A dirlo è uno studio pubblicato su JAMA Network Open che svela come l’alcool faccia male anche in piccole quantità. Un duro colpo per la Campania considerata la patria del buon vino.
Sono state studiate oltre 137 mila persone, con un’età media di 57 anni e che hanno consumato 9,2 bevande a settimana, per arrivare a questa conclusione:
“Complessivamente, 121708 partecipanti (33%) avevano ipertensione. Il consumo di alcol da leggero a moderato è stato associato a fattori di stile di vita più sani, il cui aggiustamento ha attenuato le associazioni epidemiologiche cardioprotettive con un’assunzione modesta. Nelle analisi di randomizzazione mendeliana lineare, un aumento di 1 DS del consumo di alcol predetto geneticamente era associato a un rischio di ipertensione di 1,3 volte (IC al 95%, 1,2-1,4) (P < .001) e di 1,4 volte (IC al 95%, 1.1-1.8) maggior rischio di malattia coronarica (P = .006). Le analisi di randomizzazione mendeliana non lineare hanno suggerito associazioni non lineari tra il consumo di alcol e sia l’ipertensione che la malattia coronarica: l’assunzione leggera di alcol era associata ad aumenti minimi del rischio cardiovascolare, mentre un consumo più pesante era associato ad aumenti esponenziali del rischio di malattie cardiovascolari sia cliniche che subcliniche.
Fattori di stile di vita favorevoli e coincidenti hanno attenuato i benefici osservazionali di una modesta assunzione di alcol. L’epidemiologia genetica ha suggerito che il consumo di alcol di tutte le quantità fosse associato a un aumento del rischio cardiovascolare, ma esistono marcate differenze di rischio tra i livelli di assunzione, compresi quelli accettati dalle attuali linee guida nazionali“.
Questo rischio, che rimane basso ma non uguale a zero, come spiegato in un post di Città della Scienza è contenuto se ci si limita a non più di sette drink alla settimana, ma aumenta progressivamente e in modo importante se si supera questa soglia.