Tutti prosciolti in primo grado al Tribunale nazionale federale. È questa la sentenza sul caso plusvalenze che ha visto assolti 59 dirigenti, tra cui De Laurentiis, la moglie e il figlio, oltre al Napoli e 10 club. Le motivazioni di questa sentenza usciranno soltanto la prossima settimana ma di fatto, come anticipato dalle agenzie di stampa, la tesi della difesa che non esiste un criterio oggettivo per la valutazione dei giocatori è stata accolta.
Nel mirino era finito il trasferimento dal Lille al Napoli di Victor Osimhen (pagato circa 80 milioni, valutazione ritenuta eccessiva dal Tribunale) e la cessione di tre giocatori della Primavera: Claudio Manzi, Ciro Palmieri e Luigi Liguori. Per questo erano stati chiesti dalla Figc 11 mesi e 5 giorni di inibizione per il presidente Aurelio De Laurentiis, 6 mesi e 10 giorni per la moglie, il figlio Edoardo e la figlia Valentina, mentre per Chiavelli 9 mesi e 15 giorni. 392mila euro di multa invece per il Calcio Napoli.
Ma la difesa del legale azzurro, Mattia Grassani, è stata accettata dal Tribunale. Come dichiarato all’Ansa:
“Il calciomercato è salvo. Il teorema della procura federale non è passato e la conseguenza che se ne ricava è che le società erano, sono e rimarranno libere di attribuire ai calciatori compravenduti le valutazioni di mercato ritenute più congrue, tenuto conto del momento, della volontà di investire e anche di assumersi il rischio di impresa. Per quanto concerne il Napoli e l’operazione Osimhen, già il deferimento ci era apparso una forzatura, il pronunciamento del tribunale federale ha confermato che l’operazione è stata assolutamente cristallina. Del resto, sostenere che un calciatore di quel calibro potesse valere 20 milioni in meno, ma anche 20 milioni in più rispetto alla quotazione attribuita dal Lille, significava snaturare la libera contrattazione del club francese che, come spesso accade in trattative di questo genere, dà vita anche a una vera e propria asta ovviamente al rialzo come sta accadendo in questi giorni con Botman. Tutti conoscono Osimhen e il suo valore, che non è stato affatto sopravvalutato, tanto da essere addirittura incrementato oggi dopo neanche due stagioni. Se esistesse un ‘tariffario’ o un ‘listino prezzi’ non avrebbe più senso il calciomercato e si svilirebbe il ruolo degli operatori di mercato e l’autonomia negoziale dei privati“.