Si conclude la vicenda di Arianna Manzo, conosciuta come la bambina di legno, la cui vicenda era iniziata nel 2005 con l’emergere di gravi problemi neurologici ed una tetraplegia. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato oggi di “grave episodio di malasanità”: secondo i giudizi di primo grado i problemi di Arianna sarebbero emersi dopo la somministrazione di farmaco all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Nonostante la vittoria in primo grado, la sua famiglia era tenuta al pagamento di 81.544 euro di spese processuali in attesa di una sentenza definitiva: avrebbero dovuto concludersi quindi i processi di Appello ed eventualmente in Cassazione. Già da quasi 18 anni, però, la famiglia vive in condizioni economiche critiche a causa delle spese onerose da affrontare per le sue cure. Oggi è stato firmato l’accordo con il quale viene riconosciuto un risarcimento da 3 milioni di euro, soldi che serviranno a ridare soprattutto una vita dignitosa e più comoda ad Arianna e la sua famiglia.
“Questa vicenda è nata 18 anni fa. Abbiamo deciso – ha affermato Vincenzo De Luca – di dare una svolta a questa vicenda per ragioni di umanità evidenti. Se avessimo seguito tutto l’iter giudiziario sarebbero passati altri 30 anni. Abbiamo deciso di mettere un punto fermo perché non si può costringere una famiglia a vivere in condizioni francamente disumane. Dunque abbiamo stretto i tempi e abbiamo cercato di fare la nostra parte da persone umane, non da dirigenti pubblici. Questo consentità alla famiglia di acquistare un appartamento a piano terra, senza barriere architettoniche. Consentirà alla famiglia anche di avere un’assistenza quotidiana per la ragazza. Consentirà loro di ritrovare uno standard di vita accettabile. Siamo soddisfatti per questo, contenti. È stata una tragedia, ma per quello che era nelle nostre possibilità dopo 18 anni abbiamo fatto di tutto per trovare una conclusione positiva”.