Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con la stampa ha fatto il punto sulle conseguenze della guerra in Ucraina e sui progetti da mettere in campo nella città di Napoli, soffermandosi sulla realizzazione del lungomare orientale nella zona est.
Sulla questione energetica e il rapporto di dipendenza dell’Italia al gas russo ha detto: “Siamo in una situazione estremamente delicata, credo che ci sia in Italia una sottovalutazione del problema. Abbiamo un problema di forniture, di tempi, di costi. Detto con franchezza l’Italia non è in grado di risolvere il problema prima di due o tre anni. Da qui ai prossimi anni dobbiamo utilizzare le risorse energetiche che abbiamo, tutto il resto sono chiacchiere”.
“Credo che dobbiamo avere la forza politica e il coraggio di dire che l’Italia non può mettere in ginocchio il suo sistema produttivo sull’altare di un conflitto di cui non si capisce bene l’esito. Difendere gli interessi nazionali non è né un optional né un tradimento di chissà quali alleanze. E’ semplicemente il dovere del governo italiano. Questo è il mio orientamento”.
In più sulla misura del superbonus al 110% ha sottolineato: “Togliamo di mezzo le misure bandiera e cerchiamo di utilizzare per una volta tanto la ragione laica cioè valutiamo esattamente quali sono i risultati prodotti dal superbonus. Per un periodo abbiamo avuto un forte incentivo al rilancio nel comparto edilizio poi si è determinata una bolla speculativa che rischia di produrre danni drammatici per le famiglie, per le imprese e per i condomini. Abbiamo prezzi gonfiati e operazioni speculative in corso per miliardi di euro”.
“Facciamo un’indagine oggettiva e decidiamo non sulla base delle bandiere di partito o della campagna elettorale ma sulla base degli interessi dell’economia italiana. Io sono tra quelli che commissionerebbero uno studio all’ufficio di bilancio della camera dei deputati per valutare i risultati del bonus. Credo che in questo caso siano fondate le preoccupazioni di Draghi”.
Sui progetti relativi al porto di Napoli e gli interventi da attuare in generale nella città partenopea ha dichiarato: “La mia opinione è che al porto di Napoli abbiamo perso 5 anni di tempo a vuoto e non abbiamo concluso niente. La nuova direzione dell’autorità di sistema credo che sia in grado di rilanciare gli investimenti”.
“Su Napoli, ma anche su Salerno, abbiamo investimenti rilevantissimi. In modo particolare ci siamo concentrati nella proposta di realizzare la bretella ferroviaria di traccia garantendo il collegamento e le aree retro portuali senza devastare la fascia costiera di San Giovanni”.
“A San Giovanni vogliamo realizzare il lungomare orientale della città di Napoli. Gli investimenti sono stati decisi dal Governo, adesso dobbiamo solo dotarci di progetti, di pareri e fare immediatamente le gare. Questo vale sia per collegamenti ferroviari, stradali, realizzazione di impianti elettrici dentro il porto ma anche per il trasporto di metano dentro i porti”.
“Dobbiamo adottare un sistema che è presente negli altri paesi cioè lo spegnimento dei motori a gasolio delle navi e il collegamento con gli impianti elettrici per evitare inquinamento ma anche per il risparmio energetico. Sono grandi progetti che sono in corso, i finanziamenti ci sono. Io sono fiducioso sulla capacità operativa della nuova direzione dell’autorità portuale. Credo di conoscere il presidente, il segretario generale e quindi mi permetto di esprimere fiducia. Nel passato Napoli ha vissuto anni di narcotizzazione”.
“Abbiamo tempi dettati dal Pnnr quindi veramente non c’è un minuto di tempo da perdere. Io metto sempre in conto che quando partiamo dobbiamo fare i conti con la palude burocratica del nostro paese che rimane sostanzialmente tutta in piedi”.