I carabinieri del NAS di Napoli all’interno dell’ospedale Cardarelli. I militari del Comando per la Tutela della Salute si sono recati ieri sera presso l’ospedale principale della città, il più grande del Sud Italia, dopo che alcuni medici hanno annunciato le proprie dimissioni inviando una lettera alla direzione in segno di protesta: il pronto soccorso sarebbe infatti andato in estrema difficoltà a causa di un iperafflusso di pazienti e carenze di organico. Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa i carabinieri si sarebbero recati anche nel Secondo Policlinico.
Il caos era scoppiato giovedì scorso, quando i medici del reparto avevano inviato al direttore generale Giuseppe Longo la lettera nella quale lo invitavano ad agire. Per “costringerlo” rassegnavano contestualmente le proprie dimissioni.
“In questo difficile momento i medici del reparto hanno inviato alla direzione una lettera nella quale preannunciano le dimissioni, è in realtà un vero e proprio grido di allarme, corretto dal mio punto di vista – aveva spiegato il direttore generale Giuseppe Longo – Il grido di allarme dei medici è legato alla grossa tensione e al disagio che i lavoratori in questo momento riscontrano nel pronto soccorso. L’azienda ha cercato sempre in tutti i modi di trovare soluzioni per ridurre, per quanto possibile, il congestionamento dei pazienti nel pronto soccorso, ma anche per rinforzare quanto più possibile il personale. Fino a oggi il Cardarelli ha infatti realizzato dieci bandi tra avvisi e concorsi finalizzati a reclutare personale, ma molti vanno deserti qui come avviene in tutta Italia. I pronto soccorsi sono infatti reparti da cui gli operatori fuggono come sottolinea anche l’allarme nazionale lanciato dalla Società Italiana di Medicina d’Urgenza. Per il Cardarelli lunedì prossimo termina la selezione per la partecipazione all’ultimo bando di questa direzione e speriamo che questo bando possa portare più risorse umane. Intanto cercheremo di dare maggiore aiuto, fermo restando che l’azienda usa già tutto il personale anche di altre unità come rinforzo delle unità mediche proprie del pronto soccorso”.