Da Napoli alla Nasa: 33enne partenopeo scelto per una missione simulata su Marte

Foto Facebook


L’ingegnere napoletano Roberto Carlino farà parte dell’equipaggio che parteciperà alla prossima missione simulata dalla NASA su Marte. Un vero e proprio talento partenopeo che continua a collezionare successi nel campo dell’astronomia.

Roberto Carlino scelto dalla Nasa per una missione simulata su Marte

La stessa Nasa, attraverso il sito web ufficiale, ha presentato il team che entrerà nella Human Exploration Research Analog, o HERA, presso il Johnson Space Center della NASA a Houston. Al suo interno vivranno e lavoreranno come astronauti per 45 giorni mentre ‘viaggiano’ verso la luna marziana Phobos.

La missione sarà avviata il 27 maggio e terminerà il 27 luglio. A prenderne parte 4 eccellenze di settore: Roberto Carlino, Alejandro Diaz, Brad Hensley e Jennifer Milczarski. Attraverso il loro lavoro gli scienziati potranno sviluppare strategie per preparare al meglio gli astronauti per le missioni sulla Luna e su Marte.

All’interno del prestigioso gruppo, dunque, spicca la presenza di un’eccellenza partenopea. Si tratta di Roberto Carlino, un ingegnere aerospaziale e robotica presso l’Ames Research Center della NASA nella Silicon Valley, in California.

Carlino si è laureato in ingegneria aerospaziale presso l’Università Federico II di Napoli, proseguendo il suo percorso accademico con il conseguimento di due master: uno presso la Delft University of Technology nei Paesi Bassi e l’altro all’Università La Sapienza di Roma.

La sua carriera presso l’Ames è iniziata circa sette anni fa. Ha partecipato al progetto di volo libero Astrobee e per il progetto Advanced Composite Solar Sail System Cubesat . Ha anche lavorato come ingegnere del software per il Transiting Exoplanet Survey Satellite , una missione successiva del telescopio spaziale Kepler, alla ricerca di pianeti abitabili attorno alle stelle vicine.

“Roberto ama il volo in aereo, il paracadutismo, le immersioni subacquee, l’allenamento a intervalli ad alta intensità, l’escursionismo e cucinare cibo italiano, in particolare la pizza napoletana” – si legge nella sua biografia resa dalla NASA


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