Luisa Ranieri: “Napoli città feroce, quando ci vado sensazione di paura. Poi…”

Luisa Ranieri è in Puglia per girare la nuova serie televisiva dedicata a Lolita. L’attrice napoletana è stata intervistata da Sette, settimanale del Corriere della Sera. La protagonista di numerosi film si esprime riguardo alla sua città natale, Bari e il Sud in generale. Ecco alcuni stralci importanti delle sue dichiarazioni:

LUISA RANIERI E I MERIDIONALI NELLE UNIVERSITA’ DEL NORD

«Sono anche convinta che i giovani meridionali che affollano gli atenei della Lombardia, dell’Emilia e del Piemonte lo facciano non perché al Sud non ci siano le competenze e la didattica sia scadente, lo fanno perché le famiglie e loro stessi sanno benissimo che studiando al Nord c’è uno sbocco più immediato. Molta più possibilità di trovare lavoro subito».

DIFFERENZE TRA BARI E NAPOLI

«Tante. Napoli è più aggressiva, ruggisce. Non a caso da quell’atmosfera di contrasti anche violenti sono emersi scrittori, registi, personalità artistiche. Il dramma inevitabilmente forgia. Napoli è un unicum di colori, caos, vitalità ma è anche una città feroce. Quando ci vado ho nelle prime 48 ore quasi una sensazione di paura e poi quando mi allontano sento il bisogno di tornare. Tutto è amplificato: il traffico, la gente che urla, come ci si veste e come ci si muove. Anche la gentilezza è più cruda, non ha tratti borghesi. Penso che Napoli non sia replicabile, non è globalizzabile».

IL SUD OLTRE BARI E NAPOLI

«Posso parlare della Calabria dove ho avuto modo di girare. Ho visto una condizione diversa da Napoli e dalla Puglia, un territorio abbandonato a sé stesso. Sulla Sila mi è capitato di vedere una frana recintata e lasciata marcire così da 20 anni. La sensazione è che lo Stato fatichi ad essere presente ovunque nel Sud. E anche per questo amo il personaggio di Lolita, lei è lo Stato. È intransigente, conosce le contraddizioni del Sud e non se le nasconde».