Napoli – Proseguono le indagini sulla vicenda delle due sorelle sfregiate con l’acido che ha portato al fermo di una 19enne, zia delle vittime, che rispondendo alle domande del gip, Saverio Vertuccio, ha fornito la sua versione dei fatti dichiarando di essere presente sul posto quella notte ma di non aver lanciato la sostanza. A renderlo noto è l’Ansa.
“Ero presente ma non ho lanciato io l’acido, lo avevano loro. Io volevo picchiarle con il casco” – ha raccontato la 19enne sottoposta a fermo con l’accusa di essere stata lei a compiere il folle gesto. La donna, che attualmente si trova nel carcere di Pozzuoli, ha confermato di essere stata presente al momento dell’aggressione ma ha sottolineato con forza la sua innocenza.
Stando alle sue dichiarazioni si sarebbe trovata sul posto in compagnia di altre persone ma non avrebbe lanciato l’acido contro le due nipoti. Al contrario, ha raccontato che ad essere in possesso della sostanza sarebbero state proprio le due sorelle. Ha, inoltre, palesato quelle che erano le sue intenzioni: avrebbe voluto avvicinarle per picchiarle con il casco che aveva tra le mani. Ha anche rivelato di non esserci riuscita in quanto qualcuno del suo gruppo l’avrebbe avvertita dell’acido, a sua detta, in possesso delle nipoti.
Una versione in contrasto con quella fornita dalle vittime. Poco dopo l’accaduto, infatti, le due sorelle hanno spiegato di esser state avvicinate da un trio di donne a bordo di tre diversi scooter. Una di loro avrebbe lanciato la sostanza sui loro volti provocando ad entrambe gravi ferite. Le ragazze hanno dichiarato di non aver riconosciuto nessuna delle persone alla guida. In più, circa 20 giorni prima, la loro auto era stata data alle fiamme.