Puntuale come ogni anno, la Meridiana del Museo Archeologico di Napoli segna perfettamente il momento del solstizio d’estate. Il sole è entrato nella costellazione del Cancro, come si vede nell’immagine condivisa sui social dal Mann. L’ellisse tracciata è la più piccola dell’anno poiché il sole si trova allo zenit, ossia si trova esattamente in verticale (sopra la testa dell’osservatore all’equatore) in modo che la retta tracciata a partire dal sole si intersechi con quella dell’equatore in modo da formare un angolo di 90 gradi.
Ogni anno cadono due solstizi. La parola deriva dal latino solstitium, formato da “sol” (sole) e dal tema del verbo sto-stas (stare) che significa “il fermarsi del sole”. Il solstizio d’estate è il giorno più lungo dell’anno, quello d’inverno è invece è il più breve. Si verificano rispettivamente intorno al 21 giugno ed al 21 dicembre, ma può capitare che avvengano prima o dopo queste date.
Il Gran Salone della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli risale agli anni 1612-1615, quando si decise di trasformare un edificio cinquecentesco incompiuto e già adibito alla Real Scuderia, per ospitarvi a partire dal 1615 gli Studi, restaurati poi nel XVIII secolo. La volta è decorata con un affresco di Pietro Bardellino, con la data 1781 e la firma dell’autore, che celebra Ferdinando IV e sua moglie Maria Carolina d’Austria come protettori delle arti.