RIONE IACP. Non è sufficiente una spuntatina alla vegetazione nell’ area nord del Parco Urbano nel Rione IACP in Santa Maria Capua Vetere annunciata in pompa magna sui social dall’ assessora al ramo Edda De Iasio, per riparare ad anni di degrado e abbandono. Il quartiere densamente popolato da circa 4000 persone presenta ancora tante aree cosiddette verdi e lingue di terreni comunali che riflettono la persistente incuria. Fioriere senza fiori, ormai secchi e scomparsi dai vasi, larghi spazi, alcuni anche recintati, con rifiuti abbandonati e mai raccolti.
Zone con una consistente vegetazione che non consente una normale camminata a piedi. Oltre a cumuli di spazzatura qua e là per le strade con i residenti che si lamentano di un servizio di raccolta rifiuti che non avviene sistematicamente come in altre zone della città. Anche sedersi su di una panchina diventa un’ impresa per la costante presenza di erbacce alte che di fatto ne bloccano la fruizione. Un lavoro di manutenzione definito straordinario che ha migliorato la situazione ma c’è tanto, tantissimo da fare per ripulire il Rione e liberare i residenti dalle catene di un degrado palpabile a vista d occhio. Sono sufficienti pochi minuti per rendersi conto di una ghettizzazione che mette i brividi.
Sulle condizioni del Rione IACP si esprime Massimo Fusco, vice presidente dell’associazione Uniti per il Rione: «La nostra associazione ha appoggiato per la seconda consiliatura il sindaco Mirra e per la seconda volta non si comporta a dovere per il nostro rione. Interventi spezzettati che lasciano il tempo che trovano. Siamo andati a fare un giro nella nuova villetta, guardato il taglio dell’erba: è inguardabile, non è una area verde ma un campo di grano, spazzatura ovunque erba tagliata rimasta a terra a marcire».