Con un piano di 150 milioni di euro partono i lavori per rendere la Tangenziale di Napoli più moderna, tecnologica e sostenibile, grazie ad un progetto di completa rigenerazione che, tuttavia, non punta all’eliminazione del sistema di pedaggio altamente dibattuto.
Il programma di potenziamento punta sia alla riqualificazione dell’infrastruttura, dai ponti alle gallerie, sia alla rivoluzione tecnologica e sostenibile del sistema. Il recupero, dunque, riguarderà viadotti e gallerie, barriere di sicurezza e pavimentazione. Il tutto accompagnato da un sistema tecnologico per il loro monitoraggio, dall’installazione di una rete in fibra ottica che consentirà l’evoluzione dei sistemi di pagamento, nuovi impianti di sicurezza e di illuminazione, a risparmio energetico, per una migliore sicurezza e visibilità.
Ci saranno anche due stazioni di ricarica elettrica ad alta capacità, nuove aree verdi e impianti fotovoltaici. I lavori partiranno già da questo mese e saranno effettuati prevalentemente in orario notturno. L’amministratore delegato di Tangenziale di Napoli, Luigi Massa, ha spiegato: “Il cronoprogramma prevede che nei prossimi 4 anni si metterà mano a tutta l’infrastruttura, sia da un punto di vista dell’adeguamento strutturale di ponti e gallerie, sia da un punto di vista tecnologico. Gli interventi andranno di pari passo. Cercheremo di dare meno fastidio possibile all’utenza lavorando di notte o fuori sede stradale”.
“Con l’aiuto dell’università Federico II sperimenteremo interventi sia relativi al monitoraggio dell’infrastruttura con le nuove e più moderne tecnologie, sia interventi per la trasformazione ecologica e rendere l’infrastruttura autonoma da un punto di vista energetico” – ha continuato.
Il progetto di riqualificazione, tuttavia, non introduce sostanziali novità sul piano del pedaggio. La particolarità della Tangenziale di Napoli, più volte dibattuta, è ormai nota da tempo: è l’unico asse urbano interamente a pagamento d’Italia, per qualunque tratta e casello d’uscita. A Torino e Milano, dove si trovano le altre due a pagamento, il pedaggio, invece, è da versare soltanto in prossimità di alcuni caselli.
Il pedaggio inizialmente era previsto fino al 2001 per coprire le spese di costruzione ma anche successivamente Atlantia ha continuato a percepire il pedaggio finché è arrivata una nuova concessione fino al 2037. Del resto si tratta dell’unica tangenziale costruita a spese dei cittadini: quelle delle altre città italiane le ha finanziate lo Stato.
Nemmeno il pronunciamento del Parlamento Europeo, che ha dichiarato illegittimo il pedaggio sulla Tangenziale partenopea, è servito a nulla. Ancora oggi, con un progetto di riqualificazione in corso, nulla è stato fatto sul tema che continua a pesare sulle tasche dei cittadini.
“Non siamo ancora maturi per l’eliminazione del pedaggio ma proprio in questi giorni stiamo discutendo con il Ministero del nuovo piano finanziario della società e non sono previsti incrementi tariffari per i prossimi anni” – ha dichiarato Massa all’Ansa.
“In questa fase ci dobbiamo concentrare sugli investimenti. C’è bisogno di un intervento innanzitutto sulla sicurezza. E’ anche il momento per valutare la possibilità di nuovi svincoli, riprendere discorsi fermi da anni. Una Tangenziale efficiente e sicura è estremamente importante” – ha concluso il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.