A seguito dell’incontro con i sindacati, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza, ha annunciato importanti novità sul fronte del lavoro e della situazione economica delle famiglie: già entro luglio sarà presentato un provvedimento su salari, cuneo fiscale, pensioni e rincari.
Queste le parole del premier: “Nei mesi scorsi ho auspicato che potesse esserci un nuovo Patto sociale per gestire la fase che stiamo attraversando e che attraverseremo nei prossimi mesi. Lo scopo del Patto è la continuazione della crescita e, sostanzialmente, la protezione e la tutela del potere d’acquisto di lavoratori, pensionati, delle famiglie”.
“L’economia italiana continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi. Primi tra tutti l’aumento del costo della vita. L’inflazione erode il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto per quelle più deboli, e aumenta i costi di produzione delle imprese soprattutto nel settore manifatturiero. Dobbiamo intervenire per sostenere l’occupazione e anche per affrontare le disuguaglianze, che in questi periodi di alta inflazione si aggravano rapidamente. E dobbiamo naturalmente difendere pensioni e salari”.
Di qui la necessità di prevedere una serie di incontri per affrontare una serie di temi: energia, trasformazione di alcuni settori produttivi, incontri sul Pnrr, legge di bilancio, precariato, contratti collettivi e cuneo fiscale. Interventi che diventeranno parte di un apposito provvedimento nel breve termine: “Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane, quando il Governo presenterà un provvedimento che è stato definito dal Sottosegretario Garofoli ‘corposo'”.
Tra i principali obiettivi annunciati da Draghi c’è l’aumento dei salari: “Ora è importante mettere in campo misure strutturali per incrementare i salari. Un nostro obiettivo prioritario, come dico da tempo, è ridurre il carico fiscale sui lavoratori a partire dai salari più bassi. Su questo intendiamo intervenire in maniera decisa anche grazie agli spazi che contiamo di trovare all’interno della finanza pubblica, perché non vogliamo che aumentino i tassi di interesse”.
“L’altra questione che è stata discussa riguarda il rinnovo dei contratti collettivi. Non è accettabile che alcuni contratti siano scaduti da tre anni, alcuni addirittura da nove anni. Negli ultimi mesi ci sono stati importanti rinnovi per esempio nel settore chimico e farmaceutico, ora dobbiamo rinnovare i contratti scaduti come quelli nel commercio e nei servizi”.
“L’altro tema è stato su come affrontare la questione di un salario che copra tutti i lavoratori, perché oggi non tutte le categorie di lavoratori sono coperte dai contratti collettivi. E i lavoratori che non sono coperti dai contratti collettivi vivono in una situazione di incertezza, di vulnerabilità. Noi tutti, il governo e le parti sociali, dobbiamo agire nell’interesse di questi lavoratori. A livello europeo è stata approvata in Commissione la Direttiva sul salario minimo e il governo intende muoversi in questa direzione”.