Salgono a 14 i casi di vaiolo delle scimmie in Campania dopo il primo contagio accertato al Cotugno di Napoli e reso noto lo scorso lunedì.
“Abbiamo finora 14 casi in Campania di vaiolo delle scimmie, ci stiamo organizzando per un controllo ad hoc al Cotugno ma prima di tutto diciamo di avere una responsabilità personale, facendosi controllare se si vedono vescicole sul proprio corpo, soprattutto se nelle parti genitali” – ha spiegato all’Ansa il dottor Alessandro Perrella, primario del Cotugno a capo dell’organizzazione sul vaiolo.
Si tratta di una malattia scoperta anni fa proprio nelle scimmie e che di recente ha fatto registrare alcuni casi di contagio da uomo a uomo, considerati molto rari, proprio in Europa. La trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti. Si manifesta con sintomi quali febbre, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, eruzioni cutanee simili alla varicella o alla sifilide.
“I 14 positivi in Campania vengono da circa 50 test effettuati. Questo vuol dire diffusione e che quindi serve frenarla perché diffondendosi il virus muta, trova delle scappatoie dal vaccino che già esiste, trova modi per colpire in modo più forte il corpo umano” – ha continuato.
Quanto alle modalità di trasmissione ha detto: “Si mischia con droplets o contatto delle vescicole che sono piene di liquido oppure vanno nell’aria e respirandole lo prendi. In rapporti sessuali non protetti c’è la possibilità di un contagio maggiore, sia tra gli eterosessuali che tra gli omosessuali”.
Di qui la raccomandazione: “Siamo in una stagione che spesso porta alle avventure estive. Si deve vivere ma serve un senso di responsabilità personale. Se ho una vescicola o più vescicole devo andare a farmi fare il controllo, non posso vivere senza pensarci”.