“Finalmente Fabrizio a Scampia”: ultimata e liberata dai ponteggi l’opera di Jorit
Ago 01, 2022 - Serena Palumbo
Foto di @xxalbaxx87 e Antonio Filippelli
“Finalmente Fabrizio a Scampia”: ultimata e liberata dai ponteggi l’opera di Jorit dipinta con la Street Artist Trisha Palma e dedicata al celebre cantautore Fabrizio De Andrè. Lo scorso 6 giugno 2022 Jorit aveva inaugurato il suo murales a Scampia con la presenza della moglie del cantautore Dori Ghezzi.
La realizzazione dell’opera è stata promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del Maggio dei Monumenti, per onorare il cantante e scrittore originario di Genova, fortemente legato alla città di Napoli e alla cultura partenopea. Nonostante la cerimonia, però, il ritratto del volto di De Andrè non era stato totalmente ultimato e presentava ancora i ponteggi necessari all’artista per apportare le ultime rifiniture.
Ma finalmente è arrivata la totale liberazione del murales, donando al quartiere di Scampia, con i già presenti ritratti di Pier Paolo Pasolini e Angela Davis, una terza opera: “Finalmente Fabrizio a Scampia senza il ponteggio davanti. Quanto sono orgoglioso di questa opera” scrive Jorit.
Il volto del cantautore, che ricopre un’intera facciata di un edificio sito in via Labriora, è stato appositamente scelta dallo Street Artist per la personalità controcorrente e al fianco degli ultimi di De Andrè. Ed ecco che di conseguenza viene giustificata e motivata la scelta di Scmpia come location: un quartiere troppo spesso mortificato e posto ai margini della società, che ora sta rivendicando la propria dignità.
E proprio a tal proposito lo scorso 6 giugno Jorit aveva dichiarato: “Ho scelto di rendere omaggio a Fabrizio De André perché ho sempre ammirato il suo essere un personaggio controcorrente, che non ha mai avuto paura di prendere posizione e di schierarsi al fianco degli ultimi per sostenerne le ragioni e la voglia di giustizia. Ricordarlo con un murale è stato come dare un volto alla bellezza della sua musica. Farlo a Scampia ha significato arricchire il quartiere di un nuovo spazio artistico andando oltre la narrativa che negli ultimi anni lo ha raccontato solo come luogo di degrado e violenza”.