Una tassa di successione più alta ai plurimilionari. Enrico Letta, segretario del PD, rilancia un’idea che già a maggio del 2020 aveva scatenato polemiche politiche sia nel centrosinistra che sul versante del centrodestra. L’idea viene rilanciata nelle ultime ore e riaccende il dibattito politico.
In vista delle prossime elezioni Politiche di fine settembre, la proposta riprende vita. Letta vorrebbe aumentare l’imposta per tutte le eredità e le donazioni che superano i 5 milioni di euro. Stiamo parlando dell’ 1% di tutti gli italiani stando alle stime del Partito Democratico. Al momento l’aliquota è tra le più basse d’Europa attestandosi al 4%. In Francia si arriva al 45%, in Gran Bretagna al 40% e in Germania al 30%.
letta descrive al Tg2 quali sarebbero i benefici economici per il Paese con l’aumento della tassa di successione e illustra la sua destinazione d uso. Le casse dello Stato potrebbero garantirsi una entrata di circa 2,8 miliardi di euro all’ anno. Il denaro sarebbe riutilizzato come dote da destinare ai neomaggiorenni colpiti da una crisi economica e sociale senza precedenti. Una generazione Covid aiutata dai plurimilionari italiani. «È giusto – dichiara il segretario DEM – che chi possiede un patrimonio plurimilionario lasci qualcosa alla società: se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà. Questo è il senso di generazioni che si aiutano». La proposta diventa cruciale nel lavoro delle alleanze: «Sono pronto a incontrare tutte le forze del centrosinistra, che spero sia più largo e coerente possibile. Lo voglio fare purché non ci siano veti personali ed esclusioni.Uniti per il bene dell’Italia, per battere le destre».