Termosifoni accesi per un’ora in meno a partire da ottobre e con la temperatura abbassata di un grado (circa 19 gradi). È quanto sembra emergere dalla riunione del Consiglio dei Ministri che deve affrontare un’importante crisi energetica. Con l’avvicinarsi del periodo invernale il governo sta pensando a delle mosse da introdurre per razionalizzare e consumare meno gas.
L’Italia infatti dipende molto dalla Russia ma la Russia usa il gas come merce di scambio con l’Europa e taglia i rifornimenti a diversi Stati che stanno introducendo sanzioni a seguito dell’attacco all’Ucraina.
Se Francia e Germania corrono ai ripari, l’Italia non è da meno e pensa a ridurre il tempo di accensione e la temperatura dei termosifoni sia degli uffici pubblici che delle abitazioni private. Il tutto sarebbe filtrato da fonti ministeriali diffuse dalle agenzie di stampa che anticipano una delle misure che sarebbe stata annunciata dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
Per quanto riguarda la scuola decade l’idea dad. Le stesse fonti escludono infatti il ritorno alla Dad nelle scuole, nell’ambito del piano di risparmi energetici. Al lavoro anche un nuovo decreto contro il caro bollette in Consiglio dei Ministri la prossima settimana. Non si punterà solo a misure che portino al risparmio e all’abbassamento del costo del gas ma anche un suo minor utilizzo. Un’idea che è stata confermata dal ministro degli esteri Di Maio:
“Arriverà il decreto per calmierare l’aumento dei prezzi delle bollette. E’ un intervento necessario per supportare nell’immediato le nostre famiglie, ma bisogna lavorare per ottenere il tetto massimo al prezzo del gas, in modo da fermare le speculazioni russe e bloccare gli aumenti delle bollette anche nel lungo periodo“.
Misure che però tarderanno ad arrivare anche a causa della crisi politica con le elezioni previste il prossimo 25 settembre. E intanto i prezzi salgono alle stelle, come il pane.