L’Arma ha avviato un provvedimento disciplinare nei confronti dell’istruttore della Scuola Ufficiali Carabinieri che si è espresso sulla morte del giovane Alessandro, 13enne di Gragnano precipitato dal balcone della sua abitazione, definendo la vittima “un coniglio” e rivolgendo gravi affermazioni contro i suoi genitori. A renderlo noto è il Sindacato Italiano Militari Carabinieri.
“Un ragazzino si suicida… e psicoterapeutici sproloquiano in tv sul fatto che le parole sono armi e che c’entra il bullismo. Senza pensare che se allevi conigli non puoi pretendere leoni, e che magari la colpa è quindi di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino. Il problema con un bullo si risolve – da sempre – dimostrandogli che non hai paura di lui…” – questo il contenuto del post pubblicato sul Linkedin dall’uomo a seguito della morte del ragazzo.
Parole che fanno rabbrividire, considerando l’enorme tragedia che ha colpito la famiglia del 13enne, e che in poco tempo hanno fatto il giro del web, scatenando l’indignazione generale. Di qui la decisione dell’Arma che, rilevata la gravità delle affermazioni, ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti dell’autore del post.
“Bene il provvedimento disciplinare per chi si è espresso in questi termini nei confronti dei genitori di un povero ragazzo, vittima di bullismo, che oggi non c’è più. La sua frase è un atto di bullismo gravissimo che non può stare in bocca di chi indossa la divisa dell’Arma” – ha commentato Antonio Serpi, segretario generale del SIM Carabinieri.
“Se sei un servitore dello Stato e se servi la giustizia, non puoi giudicare e condannare. Esprimiamo, come sindacato dei Carabinieri, la nostra vicinanza alla famiglia della vittima per la grave tragedia che li ha colpiti e le offese ingiustificate che mai sarebbero dovute arrivare da chi invece lavora per la nostra protezione e sicurezza. Ci aspettiamo una sanzione severa ed esemplare per l’accaduto, con l’auspicio che episodi simili mai più si ripetano nell’Arma” – ha continuato.
“Intendo comunque stigmatizzare l’attività denigratoria di certi leoni da tastiera che non hanno perso l’occasione di cavalcare le gravi affermazioni, rese a titolo personale da un cittadino seppure Ufficiale dell’Arma, cercando in maniera distorta di attribuirle a una sana istituzione, quale quella dell’Arma, sempre attenta al ruolo sociale svolto dai suoi militari” – ha concluso.