Il sindaco chiude la scuola a causa dell’aumento delle bollette dell’energia. Aniello Rega, primo cittadino di Castello di Cisterna (Napoli), ha trasferito gli alunni dell’unico plesso di scuole primarie del suo territorio all’interno dell’edificio dove vi sono anche le secondarie di primo grado. Detto in parole più semplice: scuole elementari e medie in un unico istituto.
L’ordinanza è stata firmata ieri, 6 settembre, ed è stata regolarmente pubblicato sul sito internet del Comune di Castello di Cisterna. Nel documento si legge che la decisione è stata presa visto che “il recente notevole aumento delle tariffe di energia elettrica e gas sta producendo un forte incremento dei costi a carico dell’Amministrazione, che in assenza di idonee contromisure, rischia di influire negativamente sull’equilibrio di bilancio”.
Il sindaco continua poi affermando che “si prevede che il mercato energetico possa essere ulteriormente condizionato dalla recentissima evoluzione delle dinamiche internazionali” e che “il Comune ha tra le sue priorità la programmazione e la realizzazione di nuovi interventi di efficientamento energetico degli impianti e degli edifici comunali, ma che tali interventi produrranno il loro effetto solo a medio termine”.
Per questa serie di motivi ha ritenuto di “trasferire le attività didattiche e quelle ad esse relative del plesso scolastico “Sciascia”, sito in Via Giovanni XXIII, con la sola eccezione di quelle da svolgersi presso la palestra che continueranno in loco, presso l’edificio di proprietà comunale che già ospita la Scuola Secondaria di primo grado “De Gasperi”, situato in Via Selva in Castello di Cisterna. Dato atto che l’edificio in parola presenta la necessaria capienza per poter assicurare uno svolgimento ottimale delle attività di entrambi gli Istituti “Sciascia” e “De Gasperi” e Considerato che il temporaneo trasferimento delle attività didattiche e scolastiche di che trattasi consentirà, altresì, di eseguire presso l’edificio sito in Via Giovanni XXIII i necessari lavori di sistemazione della struttura”.
La misura resterà in vigore per tutto l’anno scolastico, a meno di ripensamenti che tuttavia sembrano improbabili. Il primo cittadino è stato criticato dalle opposizioni, ma – almeno per il momento – resta fermo sul pensiero: un anno di “sacrificio” per poi ripartire l’anno prossimo con un edificio scolastico più efficiente sui consumi.