È allarme Mosca Orientale in Campania: può distruggere le coltivazioni di frutta
Set 09, 2022 - Redazione
È allarme mosca orientale in Campania. Il tefritide Bactrocera dorsalis (Hendel), meglio noto come mosca della frutta, è stato infatti individuato in una zona della Regione e potrebbe causare più di un danno alle coltivazioni. Per questo è stata attivata un’unità di crisi e si sta pensando a misure da mettere in atto per impedirne l’insediamento.
Mosca orientale in Campania, cosa è
L’insetto, originario dell’Asia tropicale, è stato trovato in due frutteti nelle province di Napoli e Salerno. Morfologicamente, B. dorsalis è simile alla comune mosca dell’olivo Bactrocera oleae sebbene l’adulto misuri circa il doppio (8 mm) rispetto alla mosca dell’olivo (4-5 mm). Entrambe le specie presentano lo scuto di colore nero e lo scutello giallastro mentre nella sola B. dorsalis, ai lati del pronoto sono ben visibili delle bande gialle chiamate vitte e sul dorso dell’addome una caratteristica macchia con forma a “T”.
Il danno, tipico delle mosche della frutta, è causato dalle larve che si sviluppano in modo gregario nei frutti attaccati, nutrendosi del mesocarpo e provocando il disfacimento dei tessuti e/o la cascola anticipata. Il potenziale biotico di B. dorsalis è altissimo: a 30°C il ciclo da uovo ad adulto può durare solo 9 giorni ed una femmina può produrre sino a 3000 uova, spesso deposte in gruppetti nei frutti maturi forando l’epidermide grazie all’ovopositore di sostituzione, tipico dei tefritidi.
Secondo quanto riportato in letteratura, B. dorsalis è un dittero estremamente polifago, potendo attaccare i frutti di oltre 470 piante ospiti. Oltre agli ospiti tipici della zona di origine, si annoverano colture arboree ed erbacee comunemente presenti sul nostro territorio: Citrus sp., Malus sp., Prunus sp., Diospyros sp., Vitis sp., Pyrus sp., diverse solanacee (in particolare pomodoro) e cucurbitacee (tra cui cocomero, cetriolo e zucca).
Al momento l’insetto è ampiamente diffuso in oltre 65 paesi tra Asia, Africa, Oceania e isole del Pacifico; la segnalazione in Campania rappresenta la prima in Europa e nel bacino del Mediterraneo. La specie potrebbe essere arrivata in Campania attraverso la diffusione passiva di materiale vegetale infestato proveniente dai Paesi ove l’insetto è presente. Nei paesi dove è già diffusa, alcune popolazioni della mosca orientale della frutta si sono adattate a climi molto simili a quello mediterraneo temendo, quindi, il suo acclimatamento anche nei nostri territori.
La nota della Regione
Come spiegato in un comunicato da Nicola Caputo Assessore, all’Agricoltura della Regione Campania, è stata riunita un’unità di crisi.
“Abbiamo riunito l’unità di crisi fitosanitaria presso la sede dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione per informare i componenti dello status di emergenza fitosanitaria causata dalla presenza dell’insetto Bactrocera dorsalis (Mosca orientale della frutta). La convocazione dell’UdC si è resa necessaria a fronte dei recenti ritrovamenti in alcune trappole utilizzate per la rete di monitoraggio in un’area circoscritta della Campania (territorio di Palma Campania).
L’organismo non risulta pericoloso per la salute dell’uomo, ma particolarmente dannoso per il comparto ortofrutticolo in quanto in grado di attaccare un gran numero di frutti di colture da reddito. L’attenzione della Regione Campania è massima poiché un eventuale insediamento dell’insetto potrebbe condizionare fortemente la movimentazione dei frutti ospiti dell’insetto.
Ai sensi della normativa comunitaria abbiamo provveduto alla notifica del ritrovamento, come specie di transito, alla Commissione europea. Abbiamo inoltre, posto in essere diverse misure di contenimento come la raccolta e distruzione a – 80°C dei frutti caduti a terra o in fase di invaiatura dai siti nei quali sono stati trovati nelle trappole adulti di B. dorsalis, trattamenti fitosanitari negli stessi siti; Bait application in luoghi a rischio, intensificazione della rete di monitoraggio, controllo del terreno sotto le piante dove ci sono stati i ritrovamenti in trappole al fine di ricercare altre forme vitali dell’insetto.
In queste ore stiamo valutando, con lo specifico Gruppo di lavoro nazionale e con il Comitato fitosanitario nazionale, l’opportunità di aggiornare il Piano di Emergenza e il relativo Piano d’Azione e concordare azioni tempestive volte ad impedire l’insediamento dell’organismo nocivo. Misure che prevedono l’istallazione di trappole attivate con il metileugenolo in grado di intercettare l’insetto ed allo stesso tempo eliminare il parassita in questione.
Ulteriori sinergie saranno sviluppate con l’Amministrazione comunale di Palma Campania (per quanto riguarda il supporto tecnico e organizzativo nonché la corretta informativa ai cittadini e agli agricoltori) e con le restanti Istituzioni partecipanti al tavolo, le quali saranno aggiornate appena ci saranno ulteriori informazioni utili alla gestione del caso emergenziale.
L’Assessorato regionale all’Agricoltura – conclude l’assessore Nicola Caputo – assicurerà tutto il supporto tecnico necessario nonché la corretta informazione sullo stato dell’emergenza i cittadini e gli agricoltori”.