Importante rinascimento internazionale per Mario Draghi. Il premier ha infatti ricevuto dalla Appeal of Conscience Foundation il premio come Statista dell’anno, World Statesman. La consegna è avvenuta a New York dove Draghi si trova anche per parlare della crisi energetica e dell’Ucraina.
Prima di lui avevano ricevuto questo premio personalità di spicco come Gorbaciov, Angela Merkel e Shinzo Abe, l’ex statista giapponese assassinato in un agguato. Il premier ha voluto dedicare un passaggio alla guerra nel suo discorso di ringraziamento:
“Trattiamo con le autocrazie che definirà la nostra capacità di plasmare il futuro. Servono quindi, franchezza, coerenza e impegno. Intanto bisogna essere chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società, la fede nella democrazia e nello Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani, la solidarietà globale. Ideali che dovrebbero guidare la nostra politica estera in modo chiaro e prevedibile. Se si traccia una “linea rossa”, la metafora, bisogna “rispettarla”.
Se si prende un impegno, ripete spesso peraltro in questi ultimi giorni, dobbiamo onorarlo. Anche per non pentirsene dopo. Bisogna essere pronti insomma a collaborare anche con i governi autoritari ma senza compromettere i nostri valori fondamentali. L’importanza del dialogo – che celebriamo stasera – è stata al centro della mia vita professionale come economista e come decisore politico. Il valore di una partnership di successo tra organismi multilaterali e istituzioni locali è stata una delle principali lezioni che ho imparato lavorando alla Banca Mondiale negli anni ’80“.
Come riportato dalle agenzie di stampa, in tanti si sono congratulati con Draghi per aver ricevuto il premio di statista dell’anno.
“Joe Biden, in un messaggio alla fondazione, ringrazia il premier per la sua “leadership” e per la “voce potente” che ha avuto nella promozione dei diritti umani. E ancora più lusinghiere sono le parole della laudatio di Henry Kissinger: “Il suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo”, dice l’ex segretario di Stato americano mentre Draghi fa con la mano il gesto di frenare“.