Bonus da 600 euro. Il decreto aiuti bis il Governo ha concesso tanti aiuti per le famiglie italiane, quello da 600 euro per pagare la luce e gas è sicuramente il più interessante. Tale bonus è cumulabile con il bonus bollette.
Per pagare luce e gas sono sempre attivi i bonus che possono essere chiesti dalle famiglie che abbiano un ISEE entro i 12.000€. Vale anche per le famiglie con un ISEE entro i 20.000€ possono richiederli ma soltanto se abbiano quattro figli a carico.
Si tratta di un’opportunità esentasse che le imprese possono concedere ai loro dipendenti per effettuare spese o ottenere rimborsi, nell’ambito di un piano di welfare aziendale. Tutti i datori di lavoro possono liberamente erogare un bonus bolletta entro i 600 euro che sarà completamente esentasse. Quindi il datore di lavoro potrà aiutare per le bollette fino a 600 euro, ma non sarà considerato come reddito e quindi di conseguenza non ci si dovranno pagare le tasse. Potrà arrivare direttamente in busta paga perché il datore di lavoro potrà direttamente erogarlo al dipendente tramite la busta paga.
Questo aiuto però non è da confondere con il bonus bollette del governo. Il limite di questa misura è che la decisione sull’erogare o no il bonus bolletta spetta al datore di lavoro.
Il governo Draghi con l’articolo 12 del decreto legge n. 115/2022, (il decreto Aiuti bis) ha previsto che le somme versate dal datore di lavoro ai lavoratori esentate dal pagamento di contributi sociali e imposte previste all’articolo 51, comma 3, del Testo unico delle imposte sui redditi nel limite di 258,23 euro, per l’anno 2022 vengano elevate a 600 euro ed erogate in modo diretto come «rimborsi da parte del datore di lavoro per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas». Si tratta di 600 euro deducibili per il datore di lavoro e netti per il lavoratore.
Un lavoratore di un’azienda che scelga di approfittare di questa opportunità, quindi, potrà “farsi pagare” dai suoi datori di lavoro bollette per una cifra fino a 600 euro. Per le aziende si tratta di somme interamente deducibili, così da ridurre l’imponibile fiscale della società. Per i lavoratori, invece, sono somme non soggette a contribuzione e nemmeno a prelievo fiscale.