Non si fermano le dimostrazioni d’affetto per Piero Angela, scomparso più di un mese fa all’età di 93 anni. In tanti vogliono ricordare e omaggiare il divulgatore che grazie ai suoi programmi ha insegnato in modo semplice la scienza.
Il figlio, Alberto Angela, qualche giorno fa si era rivolto a chi non conoscendo suo padre aveva voluto esprimere parole d’affetto e d’amore. Ora una nuova dimostrazione arriva addirittura dall’Antartide. Alberto condivide infatti un post dell’Inaf, il principale ente di ricerca italiano per lo studio dell’universo. È dal Polo Sud infatti che arrivano dei messaggi dedicati a Piero Angela:
“Carissimi, qualche giorno fa, nel ringraziarvi a nome mio e di tutta la famiglia per le tantissime e bellissime dimostrazioni di affetto che abbiamo ricevuto dopo la scomparsa di mio padre, vi scrivevo che erano tanti i messaggi nei quali molti riferivano di dovere anche a Piero la passione per la scienza e la cultura e, in alcuni casi, di aver tramutato quella passione in un lavoro.
Tra questi messaggi, mi ha particolarmente colpito quello di Moreno Baricevic, ex-invernante presso la stazione antartica “Concordia” e attualmente invernante presso la stazione “Amundsen-Scott” a South Pole per l’Osservatorio di Neutrini “IceCube”. Lui e il suo collega Marco Smerilli, attualmente invernante a Concordia, hanno lanciato, ciascuno dalle rispettive basi, un pallone sonda con una dedica a Piero: “alla persona che ha influenzato le loro vite come quelle di molti italiani e di molti giovani che si sono avvicinati alla scienza grazie alle sue importanti opere di divulgazione”, mi scrive Moreno”.
“Ringrazio, a nome mio e di tutta la mia famiglia, Moreno Baricevic, Marco Smerilli e le stazioni Amundsen-Scott e Concordia per il bellissimo gesto. Grazie perché il vostro gesto, che arriva dall’altra parte del mondo, testimonia quanto Piero abbia lasciato il segno e quanto la notizia della sua scomparsa vi abbia colpito. Il vostro messaggio e le vostre immagini mi hanno particolarmente emozionato perché danno forma e sostanza alle idee di mio padre.
È bello constatare come Piero sia riuscito a raggiungere l’obiettivo che si è sempre prefisso nel pensare e realizzare le sue trasmissioni: suscitare nel pubblico l’interesse e la curiosità per la scienza e la cultura. Ed è fonte di grande orgoglio sapere che, partendo da quell’interesse e da quella curiosità, si sono formati giovani, oggi professionisti, che rappresentano delle eccellenze del nostro Paese e che sono impegnati in importanti missioni scientifiche in tutto il mondo. Guardando queste foto, mi piace pensare che le idee di Piero hanno, letteralmente, “preso il volo”. Un caro abbraccio a tutti voi, Alberto“.