Fratelli d’Italia (Fdi) è il primo partito eletto in Italia con il voto del 25 settembre 2022. Che succede ora al Reddito di Cittadinanza con Giorgia Meloni premier?
Il sussidio, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, ora sarà rivisto. Non cancellato quindi ma modificato. Un sussidio che secondo la Meloni è sbagliato perché “mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo”. L’intenzione sarà quella di usare quei soldi per i pensionati che non arrivano a fine mese, gli over 60 senza reddito, gli invalidi e le famiglie che hanno figli a carico e non hanno entrate.
Inoltre chi può lavorare dovrà essere aiutato a trovare un impiego e non incentivato con una forma di reddito standosene a casa, come ha ribadito più volte la leader di Fratelli d’Italia.
Argomento caldo in questa campagna elettorale è stato il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 stelle e Impegno Civico hanno ribadito la volontà di mantenere questo sussidio. Di parere diverso è stata la Meloni che in un video sul suo profilo Facebook ha spiegato:
“Dicono che Fratelli d’Italia voglia colpire i poveri e i bisognosi perché siamo contro il reddito di cittadinanza. Lo dicono ricchi individui in abiti costosi, professoroni che non sono mai usciti dai quartieri bene delle grandi città, lo dicono artisti plurimilionari dai loro jet privati. Lo dicono a noi di Fratelli d’Italia che qualcosa sulla povertà, sulle periferie, sulla durezza della vita lo abbiamo imparato sulla nostra pelle, non nelle dissertazioni dei salotti guardando qualche documentario. Sappiamo bene cosa sia la povertà e per questo vogliamo combatterla e diciamo che il reddito di cittadinanza è una misura sbagliata perché mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo, chi ha bisogno di assistenza e chi ha bisogno di un posto di lavoro. I 9 miliardi di euro destinati al reddito possano essere spesi molto meglio. Tralasciando gli scandali, le truffe, i controlli mancati.
Noi vogliamo continuare a proteggere i più fragili, attenere un sistema di tutela come quello del reddito anche aumentandolo rendendolo più dignitoso. Penso ai pensionati, over 60, invalidi, alle famiglie senza reddito con minori a carico. Per chi le cose devono cambiare sono quelle tra i 18 i 59 anni e possono lavorare, circa il 50% dei percettori. Nessuno ha trovato lavoro grazie ai mitologici navigator, queste persone con noi saranno aiutate a trovare lavoro. Per chi conosce la povertà sa che per combatterla bisogna sconfiggere le cause che lo generano. Abbiamo ingenti risorse, 28 milioni di euro, oltre gli 8 che non abbiamo usato per trovare lavoro. Serve un corso di formazione con forti prospettive di assunzione. Questa è la differenza tra il partito serio e quelle forze politiche che vogliono tenere gli italiani sotto il ricatto dell’assistenzialismo di stato e chiedere il voto alle elezioni“.
“C’è un enorme problema legato al lavoro, alla disoccupazione, alla contrazione dei consumi e all’inflazione. Anche qui il tema è affrontato con il Reddito di cittadinanza: ‘diamo a tutti 780 euro’, ma questo significa mantenere le persone in difficoltà nella loro stessa condizione. Uno Stato giusto non mette sullo stesso piano chi potrebbe lavorare e non lo fa e chi non può lavorare. Uno Stato giusto assiste chi non può lavorare e garantire la dignità del lavoro a chi è in grado di lavorare“, ha detto a Isoradio la leader di FdI. Se le risorse che vengono usate per finanziare il Rdc “venissero messe nelle aziende disposte ad assumere, le stesse persone, che oggi sei costretto a tenere a casa, le potresti invece far lavorare. Qui assistiamo al contrario a una politica che tiene legati a sé i cittadini, così i cittadini sono costretti a rivotarla“.
“Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento totale, nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante pari a circa 9 miliardi di euro l’anno. Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato – favorendo anche criminali, mafiosi e spacciatori – ha fallito come strumento di lotta alla povertà che doveva essere abolita e invece ha raggiunto i massimi storici e ha fallito come misura di politica attiva del lavoro, visto che pochissimi dei percettori del reddito di cittadinanza sono stati alla fine assunti e hanno trovato un lavoro dignitoso. È l’ennesima riprova del fatto che avevamo ragione quando dicevamo che le risorse per le politiche attive andavano usate per aiutare le imprese ad assumere. Oggi lo dicono un po’ tutti, però rimane che Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica di tutto il Parlamento, nella legislatura appena conclusa, che non ha mai votato a favore del reddito di cittadinanza“, aveva detto Giorgia Meloni.