Napoli – E’ stato condannato a 18 anni di reclusione Mariano Cannio, il 39enne ritenuto responsabile della morte del piccolo Samuele, lasciato cadere dal balcone di casa a soli 4 anni. A renderlo noto è Il Corriere del Mezzogiorno.
Era il 22 settembre del 2021 quando il bambino cadde dal terzo piano del palazzo in via Foria, dove abitava con i suoi genitori. Gli inquirenti avevano individuato fin da subito come principale accusato il domestico che in quel momento si trovava con lui. Il giorno della tragedia, infatti, il 39enne si trovava lì per svolgere le faccende domestiche.
La condanna a 18 anni di reclusione era stata chiesta lo scorso agosto dal procuratore Barbara Aprea, che aveva contestato all’imputato il reato di omicidio aggravato. Ad oggi, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, è stata confermata.
Il legale di Cannio, Maria Assunta Zotti, durante l’udienza di oggi non ha escluso la tesi dell’incidente: pista che prenderebbe in considerazione la possibilità che il bimbo possa essersi sporto sul balcone. Un’ipotesi avanzata nonostante la confessione del domestico che si è dichiarato colpevole. Per gli inquirenti l’uomo è capace di intendere di volere, per i difensori si tratta di un soggetto con uno stato di salute precario, affetto da schizofrenia.