Sei persone morte e altre 66 ricoverate dopo aver mangiato dei wurstel crudi e contaminati. A lanciare l’allarme è anche il Ministero della Salute che, in una nota pubblicata sul proprio sito, parla dell’aumento di “casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes”. Le morti ed i ricoveri in questione si sono verificati lungo l’arco di alcuni mesi.
Dopo il verificarsi di quei casi, in un numero insolitamente alto e preoccupante, il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro per fronteggiare la diffusione del batterio. Gli esperti, informa il Ministero, hanno così “rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in würstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli – IT 04 M CE. La presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento”.
La merce prodotta dall’azienda viene anche impacchettata e messa in commercio per altri brand. “L’azienda – continua il Ministero della Salute – ha avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro dei lotti risultati positivi (1785417 e 01810919) e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita”.
I cittadini che hanno comprato dei würstel nei giorni scorsi sono invitati a leggere la confezione, al fine di controllare la data di produzione, il produttore e il numero di lotto. In caso di corrispondenze è opportuno e prudente disfarsi della merce buttandola via. È doveroso precisare, comunque, che il batterio responsabile della listeriosi non resiste alle temperature e muore quando i cibi vengono semplicemente cotti. Mai, dunque, mangiare i wurstel crudi.
Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati. La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave.
La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto. Listeria monocytogenes resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.
Il Ministero della Salute invita i consumatori a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti, nel caso specifico dei würstel, indicate in modo preciso nell’etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo. L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.
In particolare:
– lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
– conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
– cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
– non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
– non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.